giovedì, Maggio 2, 2024

Festa patronale dei Santi Martiri Giapponesi

A Civitavecchia la Chiesa con le radici nelle storia: ricordate le persecuzioni di Nagasaki del 5 febbraio 1575. Su invito del Parroco, l’ambasciatore presso la Santa Sede, Seiji Okada ha incontrato la comunità e innovato l’amicizia tra i due popoli

“Domenica 6 febbraio, in occasione della festa patronale della Parrocchia Santi Martiri Giapponesi in Civitavecchia, l’ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede Sua Eccellenza il Signor Seiji Okada ha fatto una visita di cortesia alla comunità parrocchiale, in seguito all’invito del parroco don Giovanni Demeterca, nonostante le difficoltà della pandemia che ha inciso notevolmente sullo stile di vita cui eravamo abituati, facendo venire meno comodità e certezze consolidate. E’ molto bella la storia di questa chiesa situata sul lungomare civitavecchiese che ricorda i giapponesi martirizzati sul colle di Nagasaki il 5 febbraio 1597 e canonizzati da Pio IX nel 1862. Riguardo le persecuzioni subite dai martiri giapponesi è stato scritto un libro nel 1956 a firma di Shusaku Endo e girato un film dal titolo Silence di Martin Scorsese. La chiesa fu costruita nel 1872 e ricostruita nel 1950 in seguito al bombardamento della seconda guerra mondiale avvenuto nel 1943. L’abside della chiesa è stata affrescata dal famosissimo artista giapponese Luca Hasegawa nel 1957, regalando un bellissimo dipinto dell’immagine di Santa Madre di Dio col bambino dai lineamenti orientali, col kimono e gli occhi a mandorla, unico esemplare in Europa. Il nostro ritrovarci simboleggia, ha affermato don Giovanni rivolgendosi all’ambasciatore, la nostra amicizia, vicinanza, prossimità e sostegno reciproco cui deve aspirare ogni uomo, ogni cristiano e ogni popolo. “Vi siamo riconoscenti Signor Ambasciatore per l’impegno che quotidianamente profondete per favorire i rapporti tra Giappone paese che Ella rappresenta e la Santa Sede, il Santo Padre Francesco, in spirito di condivisione e di dialogo, di conoscenza e scambio interculturale e religioso. Il nostro incontro ci permette di rafforzare e approfondire i legami della nostra amicizia e ci consente di cooperare con maggiore efficacia al benessere spirituale, sociale e culturale dei nostri paesi. In tale prospettiva desidero auspicare che il cammino che abbiamo intrapreso prosegua, in spirito di rispetto e di fiducia reciproca, contribuendo così alla crescita umana e spirituale dei nostri popoli. La bellezza della nostra amicizia con il popolo giapponese affonda le radici nella storia e nello spirito dei missionari, quindi è frutto di una memoria lontana nel tempo, ma resa viva e attuale nel presente dal nostro desiderio di non dimenticare e di valorizzare e far conoscere il passato quale patrimonio affascinante di fede cristiana da tutelare e da riscoprire per rinvigorire lo slancio e la passione per il Vangelo e la forza di essere vicini alla gente in ogni angolo del mondo. La nostra amicizia con il popolo giapponese fatta di dialogo, condivisione, altruismo è una finestra aperta sul mondo. Sappiamo che nel mondo ci sono zone di conflitto, dove non regna l’amicizia, ma la povertà estrema, e la dignità calpestata, tanti popoli sono sottomessi e umiliati. Auguro che la festa in onore dei Santi Martiri Giapponesi, sia un’occasione di unire le nostre forze nella preghiera per invocare la pace e la solidarietà tra i nostri popoli e tra tutti i popoli che formano la diversa e unica umanità”.
(Parroco Don Giovanni Demeterca)
Redazione
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