martedì, Aprile 30, 2024

“Contro le discriminazioni”, Carlo Cuppi in sciopero della fame

Fa lo scrittore per passione e diletto e lavora nell’editoria. Da una settimana, però, sta facendo lo sciopero della fame contro le discriminazioni che ormai da mesi vedono l’Italia separata in due: guariti o vaccinati da un lato e non vaccinati dall’altro. Il green pass così come concepito e utilizzato dal Governo Draghi sta infatti impedendo una vita “decente” a milioni di italiani. Tra loro ci sono anche decine di migliaia di giovani, dai 12 anni in su. Si tratta di Carlo Cuppi. Vive e lavora a Firenze ma è molto legato a Ladispoli, meta delle sue vacanze e residenza di diversi suoi familiari. “Non riesco a convivere con l’idea che persone che non infrangono alcuna norma ma disattendono solo una raccomandazione, vengano punite in modo sproporzionato, non rispetto a un discorso sanitario, ma rispetto a quello che è il funzionamento dello stato di diritto”. Guardando gli over 50, dove il Governo ha inserito l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus, Carlo ha le idee chiare: “Il 51enne che non si vaccina paga 100 euro, come previsto, e lì è finita. Lo Stato non deve andare oltre”, con restrizioni e impedimenti nella vita sociale e lavorativa come invece sta accadendo . E sta accadendo per tutti coloro i quali hanno liberamente scelto di non vaccinarsi. “Ci sono persone che hanno perso il lavoro e lo stipendio, drammi sociali non da poco. A prescindere dal fatto che la loro decisione sia giusta o sbagliata, questo non è il modo in cui si può trattare un Paese”. Un Paese che per Carlo “è devastato”. Riflettori puntati anche sui più giovani. “Minorenni che dovrebbero essere tutelati dalle figure di garanzia – ha detto – invece vengono frenati nella loro crescita, nello sport, lo svago, la socialità. Sono traumi di cui lo Stato si fa carico consapevolmente, che sta devastando una generazione”. Ragazzi che, addirittura, “vedono i loro amici esclusi dalla vita sociale e che impara che lo istituzioni possono intervenire in queste cose”. Come Carlo sono diversi i cittadini, non solo in Italia, che stanno praticando lo sciopero della fame per dare un segnale. Diverse le persone che hanno dimostrato solidarietà nei confronti di Carlo e di chi come lui ha deciso di dire no alle discriminazioni. E ora la speranza è che il green pass venga abolito, “non perché il suo utilizzo ha funzionato e dunque, magari all’occorrenza verrà ritirato fuori”, “ma per la protesta della gente”. Solo così “sarà cestinato e non sarà mai più utilizzato per nessun altro motivo”
Redazione
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