venerdì, Novembre 1, 2024

Report dell’Istat: crollo dei matrimoni religiosi, due su tre si svolgono con il rito civile

Crolla il numero dei matrimoni religiosi. E’ quanto emerge dagli ultimi dati Istat che rilevano come le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria abbiano determinato un calo verticale soprattutto dei matrimoni, celebrati con rito religioso, che risulta più che doppio rispetto a quello dei matrimoni civili (-67,9% contro -28,9%). Per questi ultimi si tratta della prima eccezionale battuta d’arresto dopo una fase di continua crescita. Tale squilibrio ha modificato l’incidenza dei matrimoni celebrati con rito civile, dal 52,6% del 2019 al 71,1% del 2020 (era il 2,3% del totale dei matrimoni nel 1970, il 36,7% nel 2008). Il rito civile è decisamente più diffuso nelle seconde nozze (96,7%), essendo in molti casi una scelta obbligata , e nei matrimoni con almeno uno sposo straniero (95,4% rispetto al 65,2% dei matrimoni di entrambi italiani). Si è diffusa sempre più anche nel caso dei primi matrimoni la scelta del rito civile (61,1% nel 2020). Considerando infatti i primi matrimoni di sposi entrambi italiani (l’83,3% del totale dei primi matrimoni) l’incidenza media di quelli celebrati con il rito civile è del 54,6% nel 2020 (33,4% nel 2019 e 20,0% nel 2008). Questa quota presenta una spiccata variabilità territoriale: si passa dal minimo nel Mezzogiorno (46,8%) al massimo del Centro (60,9%), distanze più ravvicinate rispetto al passato in presenza di una geografia che rimane sostanzialmente immutata.
Redazione
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