giovedì, Aprile 25, 2024

Guerra in Ucraina, per la Nato nei prossimi giorni i russi intensificheranno il conflitto

“La Nato non è parte del conflitto, non lo cerca ma proteggerà i suoi Alleati ed è impegnata a difendere con più forze il fianco Est” dell’Alleanza, aggiunge Stoltenberg prima del vertice dei ministri degli Esteri della Nato. La riunione, spiega, servirà “al coordinamento per una riposta alla brutale invasione dell’Ucraina e alle implicazioni di lungo termine” del conflitto. “Questa è la guerra messa in atto dal presidente Putin, la guerra che ha scelto, pianificato e che sta imperversando contro un Paese pacifico. Chiediamo al presidente Putin di fermare immediatamente questa guerra, ritirare tutte le sue forze dall’Ucraina senza condizioni e di impegnarsi ora in una vera diplomazia”, ha detto Stoltenberg prima del vertice dei ministri degli Esteri della Nato. In queste settimane “abbiamo chiarito che la Russia avrebbe pagato un prezzo molto alto per l’aggressione contro l’Ucraina. La Russia sta pagando quel prezzo adesso”, aggiunge. “Questa è la peggiore aggressione militare da decenni, con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati, attacchi alle centrali nucleale. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione”, ha detto ancora il segretario generale della Nato in conferenza dopo il vertice straordinario dei ministri degli Esteri Nato. La Russia sta usando “armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra, ci sono numerose perdite civili. E’ importante attivare il meccanismo di Mosca e avviare una missione per indagare su eventuali crimi di guerra commessi in Ucraina”. Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell arrivando al vertice dei ministri degli Esteri della Nato, avvertendo che “tutto è sul tavolo”. Borrell, a chi gli chiede, a margine del vertice dei ministri degli Esteri della Nato, se l’Ue sta considerando sanzioni anche sulle vendite di gas da parte di Mosca, dice: “Questo è il momento di rialzarsi e far sentire la propria voce, è il momento dell’unità transatlantica”.
Redazione
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