La Commissione Europea esorta gli Stati membri dell’Ue, in una raccomandazione, ad abrogare “immediatamente” i programmi di cittadinanza destinati agli investitori, i cosiddetti ‘passaporti d’oro’ o ‘permessi di soggiorno d’oro’, dato che alcuni cittadini russi e bielorussi che “sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina” potrebbero aver acquisito la cittadinanza nell’Ue, e quindi il diritto di circolare liberamente nello Spazio Schengen. La Commissione raccomanda anche agli Stati membri di valutare se revocare la cittadinanza concessa a russi e bielorussi sanzionati dall’Ue in relazione alla guerra in Ucraina. Anche i permessi di soggiorno concessi a cittadini russi e bielorussi sanzionati andrebbero revocati, sottolinea la Commissione. Per il commissario alla Giustizia Didier Reynders, “i valori europei non sono in vendita. Riteniamo che la vendita della cittadinanza mediante ‘passaporti d’oro’ sia illegale a norma del diritto dell’Unione, metta in grave pericolo la nostra sicurezza e apra la strada alla corruzione, al riciclaggio di denaro e all’elusione fiscale”. “Il diritto di circolare liberamente all’interno dello spazio Schengen – aggiunge la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson – è uno dei nostri maggiori punti di forza. Per evitare che si abusi di questo diritto sono necessari controlli rigorosi. Ora più che mai, di fronte alla guerra, dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che i russi e bielorussi colpiti dalle sanzioni o che sostengono la guerra di aggressione di Putin non possano entrare nell’Ue grazie ai loro soldi”. La Commissione è da tempo preoccupata per questi schemi che concedono la cittadinanza Ue in cambio di soldi: nell’ottobre 2020 ha avviato procedure di infrazione contro Malta e Cipro per i rispettivi programmi in materia e ha invitato la Bulgaria a fornire maggiori informazioni sul suo programma di di cittadinanza per gli investitori.