lunedì, Maggio 6, 2024

Torre Flavia: via al campo di conservazione del fratino e del corriere piccolo

Da martedì 5 aprile e fino a fine luglio 2022: si cercano volontari per adempiere ai compiti di protezione della palude

Da martedì 5 aprile e fino a fine luglio 2022 verrà avviato il Campo di conservazione a tutela dei nidi di fratino e corriere piccolo, in grave declino numerico. Si cercano volontari per adempiere ai compiti di protezione della palude. Queste specie sono a rischio in quanto, in aprile-maggio, i nidi (collocati lungo arenile e le dune, a terra, sulla sabbia) possono essere inavvertitamente calpestati e, in giugno-luglio, le uova e i pulli (appena nati) possono essere predati da cani e altri animali. Attualmente gran parte delle dune interne all’area protetta sono state delimitate per interdire l’accesso a persone e cani e opportunamente tabellate. Sono in vigore due norme che interdicono il transito ai cani sulla spiaggia, le dune e in tutta l’area protetta. Il litorale laziale è interessato dalla nidificazione di due specie di uccelli caradridi (Corriere piccolo: Charadrius dubius e Fratino: C. alexandrinus) lungo alcuni settori dunali molto circoscritti. In particolare il Fratino rientra tra le specie minacciate e in forte declino numerico a scala nazionale (è inserita nell’All. 1 Dir. 147/2009/CE). Ciò è in larga parte dovuto ad una serie di minacce legate alla pressione antropica sugli ambienti di nidificazione, questi ultimi costituiti proprio da questi ambienti litorali. Nel Monumento naturale sono da anni presenti alcune coppie nidificanti di caradridi. Durante l’attività pluriennale di gestione dell’area protetta è stato rilevato come, anche localmente, le minacce da calpestìo, cani vaganti, transito veicoli fuoristrada e sottrazione intenzionale di nidi e uova si manifestano con una certa regolarità nell’area. A queste minacce si devono aggiungere quelle derivanti dal materiale abbandonato dai pescatori (ami e lenze) e da altri fruitori che possono intrappolare gli adulti di queste specie (oltre alle minacce di origine naturale: eventi meteo-marini e predatori). Lo schema concettuale riportato in Figura rappresenta in sintesi i target di progetto, le minacce, le driving-forces (ovvero i fattori o processi che sono all’origine delle minacce) e le azioni possibili. Uno schema concettuale che lega i target (Fratino, vegetazione psammofila), sulla destra, con le minacce principali e le driving forces, ovvero i fattori determinanti che sono all’origine delle minacce (alta densità demografica, bassa consapevolezza). Gli esagoni rappresentano le azioni di progetto dirette contro le specifiche minacce. Per ‘Clean up’ si intendono gli interventi di pulizia della spiaggia e delle dune da detrito spiaggiato di origine antropica (beach litter).
AGGIORNAMENTO del 29.03.2022 ore 17.05

Attività pregresse

La tutela dei nidi di caradridi nel Monumento naturale “Palude di Torre Flavia” è stata già avviata da oltre 15 anni dal personale in servizio nell’area protetta attuando azioni ordinarie che hanno previsto l’interdizione al transito dei settori di nidificazione lungo la linea di costa dall’inizio della primavera alla fine dell’estate. Nel 2017 l’Ente gestore ha avviato un progetto di educazione ambientale di carattere esperienziale denominato ‘Isola del tesoro’, in seno al Progetto EU Life ‘Go Park’ (3571 studenti coinvolti nel 2017), che ha previsto la comunicazione agli studenti del valore di queste specie e degli ecosistemi dunali e la delimitazione dei settori da parte degli stessi. Durante il 2017 è stato avviato anche un campo sperimentale di sorveglianza a due nidi di Fratino e uno di Corriere piccolo che hanno nidificato nell’area protetta. Tale esperienza che ha visto il coinvolgimento di oltre 70 volontari nel 2017 è continuata nel 2018, 2019 e 2020 con il supporto della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), in seno al progetto LIFE Choona che ha coinvolto circa 20 giovani volontari. Nel 2021 sono stati coinvolti otre 70 volontari. Anche se la tutela del Fratino (habitat e nidi) viene effettuata ogni anno con la stessa periodicità, più che come attività di gestione ordinaria essa si configura come un vero progetto e qui ne viene riportato uno stralcio a titolo di esempio. Di seguito le varie azioni proposte definite in base allo schema riportato in Figura. Si tratta solo di una traccia che può essere adattata di volta in volta in funzione delle esigenze, delle circostanze (es., numero e localizzazione dei nidi) e delle risorse disponibili dal gruppo di lavoro.
AGGIORNAMENTO del 29.03.2022 ore 17.06
Azione 1: Delimitazione dei settori dunali con presenza di nidi di caradridi
Obiettivo generale. Tutela dei nidi di caradridi e della vegetazione psammofila (habitat 1210) attraverso la mitigazione della pressione da calpestio. Obiettivo specifico. Riduzione del numero di fruitori che calpestano i siti di nidificazione. Indicatori di risultato (outputs): numero di settori delimitati; superficie totale e per settori; quantità di materiale utilizzato (numero pali, numero cartelli, ecc.). Indicatori di efficacia (outcomes): numero di nidi tutelati con successo (di entrambe le specie di caradridi); numero di uova schiuse; numero di juv. involati.
Azione 2. Campo di sorveglianza attiva
Obiettivo generale. Controllo attivo dei nidi finalizzato a garantire il successo della nidificazione dei caradridi, mitigando il disturbo (calpestio dei fruitori e transito di cani al seguito) nei settori delimitati. Obiettivo specifico. Tutela del 100% nidi nei settori delimitati. Indicatori di risultato (outputs): numero di volontari al campo; numero ore di lavoro al campo; % di giornate festive coperte. Indicatori di efficacia (outcomes): numero di nidi tutelati; numero di uova schiuse, numero di juv. involati; rapporto tra numero di persone disincentivate ad entrare nelle aree delimitate e numero persone totali (efficacia del campo di sorveglianza).
Azione 3. Comunicazione
Obiettivo generale. Incremento di consapevolezza del pubblico fruitore e della comunità locale sul valore degli ecosistemi dunali con particolare riferimento alla vegetazione psammofila (habitat 1210) e ai caradridi. Obiettivo specifico. Incremento del 50% del numero di fruitori consapevoli della presenza locale dei caradridi, del valore delle dune e della vegetazione psammofila. Indicatori di risultato (outputs): numero di documenti informativi distribuiti; numero di persone contattate durate il campo; numero di comunicati stampa e news usciti sui social e stampa locale; numero di comunicazioni indirizzate ad Enti. Indicatori di efficacia (outcomes): numero di fruitori consapevoli della presenza locale dei caradridi, del valore delle dune e della vegetazione psammofila (attraverso questionari).
Azione 4. Clean-ups focalizzato
Obiettivo generale. Rimozione ami, lenze e altro detrito antropogeno spiaggiato o abbandonato in sito da pescatori, al fine di ridurre il rischio di impatto (intrappolamento) su adulti o giovani di caradridi. Obiettivo specifico. Riduzione significativa (80%) di ami, lenze e altro detrito antropogeno spiaggiato o abbandonato in sito nei settori prospicienti i siti di nidificazione dei caradridi (rispetto al periodo precedente la nidificazione). Indicatore di risultato (outputs): numero lenze rimosse/area e metriche similari.
Redazione
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