Bruce Willis, 67 anni, chiude la carriera per una malattia: l’attore è affetto da afasia. La famiglia della star annuncia il passo indietro di Willis: la patologia condiziona le attività cognitive. La vicenda dell’attore accende i riflettori sull’afasia. La patologia, spiega in particolare il Gruppo San Donato dal proprio sito, è un disturbo acquisito del linguaggio che ne compromette l’uso quotidiano. Solo il trattamento logopedico è al momento in grado di curare questa patologia. “L’afasia è un disturbo che riguarda una delle funzioni più caratterizzanti dell’essere umano, cioè il linguaggio che, per definizione, è una delle più elevate capacità umane, perché permette di veicolare e scambiare informazioni, permettendo la creazione del pensiero, distinguendoci dagli altri esseri Viventi”, spiega la professoressa Cecilia Perin, Responsabile dell’Unità Operativa Clinicizzata di Riabilitazione Specialistica delle Gravi Cerebrolesioni presso gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza. L’afasia viene normalmente considerata un ‘disturbo acquisito’, conseguente alla perdita di una funzione appresa che si caratterizza per l’incapacità di articolare e comprendere le parole. “Una persona affetta da afasia non capisce quello che viene detto e non riesce a produrre frasi di senso compiuto tali da permettere la comunicazione. Inoltre, non è capace di leggere, di scrivere e di fare i calcoli, in quanto la scrittura e le capacità aritmetiche sono connesse con la funzione del linguaggio”, continua la professoressa Cecilia Perin.