giovedì, Aprile 25, 2024

Soffocata con un sacchetto di plastica

Tragedia in via Fratelli Cervi: 45enne trovata morta nel suo appartamento. I sospetti della Polizia si sono subito concentrati sul marito 73enne

Interrogato per ore, trattenuto in commissariato perché sospettato di aver ucciso la moglie, di averla strangolata o soffocata con un sacchetto di plastica. G.N., ferroviere in pensione di 73 anni, ha respinto ogni accusa: i poliziotti del commissariato di viale della Vittoria e quelli della squadra mobile di Roma, hanno provato in ogni modo a metterlo alle corde, fin dalla tarda mattina di venerdì, quando è stato rinvenuto il cadavere di I.R., venezuelana di 45 anni, nel suo appartamento in via Fratelli Cervi. Una relazione burrascosa durata anni, due figli a completare una famiglia all’apparenza normalissima, senza alcun segnale in grado di far pensare a risvolti violenti tra le mura domestiche. E invece chi conosceva la donna, chi aveva avuto modo di ascoltare la sua storia, sapeva che quel contesto non era certo invidiabile. Sapeva di episodi violenti in famiglia, come pure di una denuncia che la 45enne aveva presentato all’Autorità giudiziaria contro suo marito. Una denuncia che però aveva ritirato – come racconta l’avvocato della donna in un commosso ricordo della sua assistita sui social network – nonostante glielo avessero ampiamente sconsigliato. Aveva creduto al suo uomo, aveva anteposto la famiglia e i figli alla sua incolumità. E ha pagato con la vita. La Polizia è impegnata da ore nel tentativo di ricostruire le sue ultime ore di vita, trovata morta in casa, soffocata con un sacchetto di plastica: un’informativa dettagliata, trasmessa al pm Katia Marino, nella quale si parte proprio da quella strana richiesta di aiuto arrivata venerdì mattina da un uomo che telefona al 112 sostenendo di aver trovato la moglie morta. Lo stesso uomo che nel giro di pochi minuti passa da soccorritore a indiziato, se non altro per via di strani segni sul suo corpo, compatibili presumibilmente con una colluttazione. Gli investigatori vanno fino in fondo, non mollano. Anche il sostituto procuratore Katia Marino ha voluto ascoltare dalla voce dell’indiziato il racconto relativo al ritrovamento del cadavere di sua moglie – e lo ha fatto in presenza dell’avvocato nominato dall’uomo – così da avere un quadro ancora più chiaro dell’accaduto.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA – Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
(Fonte Civonline.it)
AGGIORNAMENTO del 4.04.2022 ore 18.35

Emanuela Mari di Azzurro Donna Lazio: “L’ennesimo femminicidio, questa volta è avvenuto nella mia città: Civitavecchia”

L’ennesimo femminicidio, questa volta il fatto è avvenuto nelle mia città: Civitavecchia. Questo è l’ennesimo campanello di allarme che si somma agli atti di violenza sulle e contro le donne che avvengono ormai quasi quotidianamente. Vanno assolutamente aumentate le tutele sulle donne vittime di minacce e percosse. Solamente con la sinergia di interventi tra associazioni, forze dell’ordine e istituzioni si può arrivare ad una vera tutela delle donne e dei loro figli. Non è possibile tutelare soggetti fragili a colpi di carte bollate. Servono fondi e strutture in grado di ospitare soggetti fragili, dando loro sicurezza e garanzia di una vita dignitosa che non trasformi la vittima nella condannata. Per questo la proposta di legge del “sussidio di libertà va in questa direzione. Al tempo stesso serve aumentare gli strumenti di sensibilizzazione sul tema, che “Azzurro Donna” propone costantemente e continuamente in tutta Italia”. queste le parole di Emanuela Mari di Azzurro Donna Lazio.
Redazione
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