domenica, Maggio 5, 2024

Francia, a pochi giorni dal primo turno delle presidenziali l’esito resta incerto tra Macron e la Le Pen

A pochi giorni dal primo turno, domenica, delle presidenziali in Francia, l’esito del voto che deciderà il nome del prossimo inquilino dell’Eliseo resta incerto: lo scarto tra i due candidati considerati da mesi i probabili finalisti, il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen, continua a ridursi, anche nelle proiezioni per il secondo turno, in programma per il 24 aprile. Mentre non si può del tutto escludere una ‘sorpresa Mélenchon’, terzo per intenzioni di voto in vista del primo turno e solo il 62% degli iscritti nelle liste elettorali si dice certo di andare a votare. L’andamento dei più recenti sondaggi spiega perché il presidente-candidato, dopo aver tardato fino all’ultimo ad entrare in campagna, sia recentemente passato all’offensiva. Dopo essere stato criticato dagli avversari per la sua sostanziale assenza da una campagna elettorale comunque anomala – dove il dibattito politico è stato relegato in secondo piano dietro l’emergenza Covid, prima di essere travolto e dominato dalla guerra in Ucraina – Macron sembra essere tornato all’attacco. Lo si è visto durante l’unico grande comizio della sua campagna, al Défense Arena di Nanterre sabato scorso, in cui ha chiamato alla ‘mobilitazione generale’ contro ‘gli estremi’ e con l’intervista alla stampa regionale, martedì, in cui ha preso di mira Marion Maréchal, “erede di un clan presente alle elezioni presidenziali dagli anni Sessanta” quando ha colpito in una volta sola due avversari: il Rassemblement National, che ha chiamato con il suo vecchio nome, Front National e non con quello che il partito si è dato nel 2018, e Eric Zemmour, il controverso polemista di cui Marion Maréchal si è fatta sostenitrice. “Abbiamo un tandem in azione”, ha dichiarato Macron annullando le distanze tra i due candidati dell’estrema destra. L’ultimo sondaggio Opinion 2022 realizzato da Elabe per Bfmtv, L’Express e Sfr vede Macron (La République en marche) in testa con il 28% delle preferenze (-0,5), seguito da Marine Le Pen (Rassemblement National) con il 23% (+1) quindi da Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise), con il 15,5% (+0,5). A seguire Éric Zemmour (Reconquete), con il 9% (-0,5) e Valérie Pécresse, (Les Républicains), con l’8% (-0,5). Quanto agli altri candidati, ormai lontani dal gruppo di testa, l’ecologista Yannick Jadot si attesta sul 5%, il candidato di ‘Résistons!’ Jean Lassalle sul 3%, quello del Partito comunista Fabien Roussel sul 2,5%, sul 2% la socialista Anne Hidalgo e il leader di ‘Debout la France’ Nicolas Dupont-Aignan, Philippe Poutou, (Nouveau Parti Anticapitaliste) si ferma all’1,5%, Nathalie Arthaud (Lutte Ouvrière), allo 0,5%.
Redazione
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