giovedì, Maggio 2, 2024

Allarme in Europa per i casi di salmonella nella cioccolata

Riguarda in prevalenza bambini sotto i dieci anni il focolaio di salmonella da prodotti da cioccolata rilevato in diversi Paesi d’Europa. Secondo l’Efsa e l’Ecdc, le autorità preposte alla sicurezza alimentare e alla prevenzione e al controllo delle malattie, si tratta in tutto di 150 casi, a fronte di una media annuale che nel Vecchio Continente è di 91mila casi. Gli Stati interessati sono Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Belgio, dove Ferrero ha disposto a scopo precauzionale la sospensione dell’attività dello stabilimento di Arlon. Non l’Italia, per cui il colosso dolciario continua a produrre ad Alba (Cuneo) le uova di Pasqua Kinder Gran Sorpresa. Anche se in via precauzionale, la Ferrero ha disposto il ritiro dal mercato di vari prodotti: gli ovetti Kinder Sorpresa Maxi “Puffi” e “Miraculous”, Kinder Schoko Bons, e Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”. Secondo quanto ricostruito da Efsa e Ecdc, nel dicembre 2021 il ceppo di salmonella è stato rilevato in un serbatoio di latticello presso lo stabilimento belga. Sono state adottate misure igieniche e aumentati campionamenti e test dei prodotti e dell’ambiente di lavorazione. Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti è andata avanti. A fine marzo però, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato casi umani allo stabilimento in Belgio attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate. E dal 2 aprile sono iniziate le segnalazioni di salute pubblica da parte delle autoritànazionali competenti. Ferrero, che nel loro rapporto Efsa e Ecdc non nominano, ha effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari Paesi. E l’8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l’autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l’autorizzazione alla produzione. L’azienda ha quindi richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento belga, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato come atto dovuto una indagine. Il “focolaio è in evoluzione e finora i bambini sono stati i più a rischio di infezioni gravi tra i casi segnalati”, precisa ancora il rapporto Efsa-Ecdc, che sottolinea come “i richiami ei ritiri lanciati in tutto il mondo ridurranno il rischio di ulteriori infezioni”. Gli esperti Efsa e Ecdc, con cui Ferrero continua a lavorare, affermano che sono necessarie ulteriori indagini per identificare la causa principale, il tempo e i possibili fattori alla base della contaminazione, compresa la valutazione di un possibile uso più ampio delle materie prime contaminate in altri impianti di lavorazione.
Redazione
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