lunedì, Maggio 6, 2024

Guerra in Ucraina, nuove minacce di Mosca: “Pronti a rappresaglia contro i Paesi Nato se attaccati con armi occidentali””

L’incontro a Mosca tra il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è stato “molto aperto e onesto”, ma è servito a poco. Guterres, durante la conferenza stampa congiunta, ha ammesso di non avere chiaro quale sia l’obiettivo di Mosca. “È chiaro che ci sono due posizioni diverse: secondo la Russia, quello che sta avvenendo è un’operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per l’Onu, l’invasione russa dell’Ucraina è una violazione dell’integrità territoriale”, ha detto il segretario generale. Lavrov ha aggiunto che “se continua l’invio di armi dall’Occidente il negoziato sarà difficile”. Preoccupa la situazione in Transnistria dopo gli “attacchi terroristici” di ieri che, secondo la repubblica separatista filo-russa sono stati effettuati da tre persone provenienti dall’Ucraina. I ministri della Difesa di 40 Paesi si incontrano a Ramstein per discutere di come armare l’Ucraina. La Cina chiede di mantenere la calma, dopo le parole pronunciate ieri da Lavrov, il quale ha avvertito del rischio di un nuovo conflitto mondiale, innescato dal coinvolgimento dell’Occidente nella guerra. Mosca intanto ha minacciato di colpire, come rappresaglia, i Paesi Nato, rispondendo al governo britannico, secondo cui è legittimo che Kiev colpisca il suolo russo con le armi fornite dall’Occidente. Chiara la posizione del segretario Onu:  “Siamo interessati a trovare le condizioni di un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile” per questo obiettivo. “Oggi ho un rimpianto” ha aggiunto Guterres – “l’Onu non è stata parte dell’accordo di Minsk, capisco le sofferenze da parte russa, ma queste sofferenze possono essere alleviate grazie alla Corte internazionale, eppure rileviamo che non abbiamo truppe ucraine in Russia, ma invece ci sono russi in Ucraina”. Guterres si è detto inoltre “preoccupato per i rapporti su violazioni e potenziali crimini di guerra” in Ucraina “che richiedono indagini indipendenti” per essere appurati. “C’è bisogno di corridoi umanitari davvero sicuri ed efficaci e che vengano rispettati da tutte le parti”, ha aggiunto.   Più tardi il segretario Onu sarà ricevuto al Cremlino da Vladimir Putin. Solo dopo volerà a Kiev. La richiesta di Kiev è chiara: prima dell’incontro è stato lo stesso ministro degli Esteri ucraino a chiedere al segretario generale delle Nazioni Unite di premere sulla Russia per l’evacuazione del porto assediato di Mariupol. “E’ davvero qualcosa che l’ONU è in grado di fare. Un vero passo avanti”, ha detto all’Associated Press il ministro degli Esteri Kuleba. Lavrov torna a ricordare il pomo della discordia – secondo Mosca – e cioè che “la situazione in Ucraina è il risultato dell’espansione incontrollata della Nato” a Est e che “l’Onu non ha reagito al sabotaggio degli accordi di Minsk” del 2015, ha detto ancora una volta il capo della diplomazia russo. E “se continuerà” l’invio di armi dall’Occidente all’Ucraina, “dal negoziato difficilmente sortirà un risultato”, ha aggiunto, parlando di vero e proprio “sabotaggio grossolano da parte di Kiev” dell’accordo che pure fa parte del diritto internazionale. “Questo tipo di discorso non si può rimandare all’infinito, prima o poi arriverà il momento della verità, nessuno vuole guerre, ma esigere risposte da chi viola le carte dell’Onu è la strada, perché questo momento della verità arriverà e si deve porre un dialogo onesto”. “Per quanto riguarda il negoziato siamo favorevoli, ma la trattativa con Zelensky è andata male perché lui si è rimangiato quello che ha detto la settimana prima”.
Redazione
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