lunedì, Maggio 13, 2024

La burocrazia “soffoca” anche i Comuni: 251 euro all’anno per i cittadini

La burocrazia “soffoca” anche i Comuni, soprattutto quelli di piccolissima dimensione. Tuttavia, a pagare il conto più salato sono i cittadini che devono sostenere un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all’anno, che, in termini complessivi, sfiora i 14,5 miliardi di euro. L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della Cgia per conto dell’Asmel. Infatti, per poter ottemperare agli adempimenti richiesti dal legislatore e alle disposizioni/procedure fissate dai ministeri, è necessario utilizzare molto personale e impegnare tanto tempo che, invece, potrebbero essere investiti più proficuamente per erogare ulteriori servizi, in particolar modo a cittadini e imprese. Questo approfondimento, prosegue la Cgia, ha ricevuto lo spunto dall’osservazione dei dati riferiti alla missione numero 1 dei bilanci comunali che, con buona approssimazione, misurano le spese di funzionamento della macchina amministrativa comunale; rapportando tale aggregato alla spesa corrente totale in capo a ciascun Comune , il risultato individua la quota di risorse assorbite annualmente dalla burocrazia. Tale aggregato di bilancio comprende servizi come la ‘gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato’, l’’ufficio tecnico’, la ‘gestione delle entrate tributarie e i servizi fiscali’, la ‘gestione dei beni demaniali e patrimoniali’ e le ‘risorse umane’. E’ bene comunque sottolineare che un elevato valore di questo aggregato non necessariamente corrisponde a una gestione inefficiente delle risorse o, peggio ancora, a sprechi e a sperperi. Queste voci, infatti, includono anche servizi di carattere prettamente istituzionale – come le ‘elezioni e consultazioni popolari’, l’’anagrafe e lo stato civile’ e gli ‘organi istituzionali’ – che hanno costi e dimensioni occupazionali spesso non ulteriormente ‘comprimibili’. Sebbene negli ultimi anni l’incidenza delle spese per i servizi generali, amministrativi e di gestione sulla spesa corrente sia leggermente in calo, nel 2020 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili), si è attestata al 27 per cento (-1,1 per cento rispetto al 2016). Per i 7.900 Comuni presenti nel Paese, questa incidenza presenta un costo annuo, in termini complessivi, pari a 14,5 miliardi di euro. Come dicevamo più sopra, a fronte di una media generale pari a 251 euro procapite, le amministrazioni comunali più piccole (fino a 5 mila abitanti) registrano il costo più elevato (344 euro procapite): seguono i municipi con oltre 60 mila abitanti (259 euro) e quelli con classi demografiche intermedie (238 euro per i Comuni tra i 5 e i 10 mila abitanti, 212 euro per quelli fra i 10 e i 20 mila abitanti e, infine, 208 euro per le amministrazioni fra i 20 e i 60 mila abitanti).
Redazione
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