sabato, Aprile 27, 2024

Emergenza siccità nel Lazio: la situazione più grave è nei Castelli Romani

La crisi idrica dovuta alla siccità si sta estendendo al centro Italia, con il Lazio, dove sono già scattate turnazioni e riduzioni della pressione, come epicentro. Ne dà notizia l’Anbi, associazione dei consorzi di bonifica, nel suo osservatorio sulle risorse idriche. La situazione più grave è nel territorio dei Castelli Romani, dove i due laghi vulcanici, non avendo immissari naturali, dipendono principalmente dagli apporti pluviali, calati di oltre il 75%, è il dato peggiore da inizio secolo. Nei Colli Albani circa 180.000 persone rischiano turnazioni idriche. Per l’acqua potabile al momento le turnazioni riguardano 22 comuni in provincia di Frosinone, mentre altri 18 hanno avuto un abbassamento della pressione interessando complessivamente 21.000 persone. Si prevede che nel Viterbese, prossimamente, saranno 14 comuni e 60.000 abitanti ad avere problemi di approvvigionamento potabile, così come potrebbero essere 70.000 in provincia di Rieti (oggi ne sono toccate circa 10.000 persone). In linea con questo trend negativo è anche la provincia di Roma, dove attualmente la pressione idrica è stata ridotta nelle condutture di 5 comuni. Continuano a calare vistosamente anche fiumi e bacini laziali, l’Aniene ha portata dimezzata, il Tevere è ai livelli minimi in anni recenti, il Sacco è sempre più a secco. Il livello del lago di Nemi precipita a -1,88 metri (l’anno scorso era a +1,6 metri) ed anche il lago di Bracciano registra un’ulteriore decrescita.
Redazione
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