Da oggi, lunedì 27 giugno, la Russia è in default tecnico. In altre parole, è inadempiente nei confronti dei suoi creditori e degli investitori che detengono le sue obbligazioni internazionali. È il primo default della nazione dal 1918, anche se il Cremlino nega tutto: “Le accuse di default della Russia sono illegittime, il pagamento in valuta estera è stato effettuato a maggio”. A far scattare il default tecnico è il mancato pagamento di 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni, una denominata in dollari e una in euro, in scadenza nel 2026 e nel 2036. La Russia doveva pagare i due bond il 27 maggio, ma era stato concesso un “periodo di grazia” di 30 giorni. Questo periodo è scaduto ieri sera, domenica 26 giugno (anche se alcuni avvocati sostengono che la Russia abbia tempo fino alla fine del giorno lavorativo successivo, quindi fino a stasera, per pagare gli obbligazionisti).