Oggi al via a Lugano, in Svizzera, la Ukraine Recovery Conference (URC2022) in sostituzione della quinta conferenza sulla riforma ucraina (URC2022), prevista prima dell’attacco russo. Obiettivo della due giorni (si conclude domani 5 luglio) la ricostruzione dell’Ucraina sotto il profilo economico e infrastrutturale, ma anche sociale e umanitario che si spera di ottenere “attraverso un processo politico e diplomatico di ampio respiro”. Le ostilità hanno lasciato molti grandi centri urbani, incluse la capitale Kiev e la città di Charkiv, devastate da bombardamenti aerei, missili e pezzi d’artiglieria. Più di cinque milioni di ucraini e ucraine sono stati costretti a darsi alla fuga e il conflitto ha reclamato migliaia di vite, distrutto mezzi di sostentamento e trasformato infrastrutture essenziali in cumuli di macerie. Per l’occasione, nella città del Canton Ticino, si riuniranno i rappresentanti di 41 Paesi e 19 organizzazioni internazionali, inclusi alcuni importanti esponenti della Banca mondiale e delle Nazioni Unite. Ma non sarà presente nessun capo di Stato. La Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e alcuni capi di governo – tra cui quelli di Repubblica Ceca, Lituania e Polonia – dovrebbero però arrivare sulle rive del Ceresio. Altri paesi invieranno invece viceministri o segretari di stato. I tavoli di lavoro – oltre che sul processo di ricostruzione – a quanto si apprende “si concentreranno anche sui contributi dei partner internazionali”. Già nell’aprile 2022, il primo ministro ucraino Denys Smihal ha annunciato la “pianificazione della ricostruzione” di un piano “Marshall” e colloqui con i governi occidentali per la creazione di un fondo di recupero. Nello stesso mese, un gruppo internazionale di noti economisti ha offerto il proprio punto di vista sulle priorità di un programma di ricostruzione in Ucraina, affermando giustamente che tale programma dovrebbe realizzare misure di risposta all’emergenza, agire per il rapido ripristino di infrastrutture e servizi critici e porre le basi per la futura modernizzazione. Il Programma di ricostruzione, quindi, si trasforma in un insieme di politiche in grado di rispondere agli obiettivi a breve, medio e lungo termine dell’Ucraina.
Smihal già in Ticino. Prevista la partecipazione di Zelensky in video
Il premier ucraino Denys Smihal è già arrivato in Ticino. E’ atterrato ad Agno, accolto dal Presidente della Confederazione Ignazio Cassis, dal Presidente del Consiglio di Stato ticinese Claudio Zali e dal sindaco Michele Foletti. Non sarà presente invece alla Conferenza il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Con la guerra in corso, “è il primo responsabile. La legge lo obbliga a restare in Ucraina”, ha detto l’ambasciatore ucraino in Svizzera Artem Rybchenko, aggiungendo che il capo di Stato si esprimerà tramite video. Non dovrebbe essere presente nemmeno il ministro degli esteri ucraino Dmitri Kuleba, per non meglio specificati problemi di salute.
Della Vedova: “Italia pronta ad affiancare l’Ucraina”
A guidare la delegazione italiana, il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova. “Con le bombe che continuano a cadere sulle città, sembra difficile parlare di ricostruzione – ha dichiarato – ma dobbiamo sin d’ora pensare al cammino di ripresa dell’Ucraina, che si intreccerà con il suo percorso europeo. L’Italia, con imprese, enti locali e terzo settore, è pronta ad affiancare l’Ucraina nella ricostruzione, così come nella prosecuzione del processo di riforme”.
Von der Leyen: L’adesione all’Ue dell’Ucraina “è a portata di mano”
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nei giorni scorsi intanto ha dichiarato che l’adesione all’Ue è “a portata di mano” per l’Ucraina. “Il vostro percorso europeo e la ricostruzione del Paese andranno di pari passo” ha detto. “L’Ucraina sarà in prima linea. Dovranno arrivare investimenti massicci. Ma per massimizzare il loro impatto e promuovere la fiducia delle imprese, gli investimenti dovranno essere accompagnati da una nuova ondata di riforme”.
Lugano blindata: restrizione della spazio aereo
Lugano in occasione della Conferenza è blindata. “L’Esercito, per il tramite delle Forze aeree, garantisce un servizio di polizia aerea e una sorveglianza rafforzata dello spazio aereo in cooperazione con partner internazionali” si legge in una nota. L’esercito fornisce inoltre un appoggio alla Polizia cantonale ticinese garantendo in particolare la protezione di siti e mettendo a disposizione materiale e veicoli nonché risorse nei settori della sorveglianza e del trasporto aereo. La restrizione dell’uso dello spazio aereo si applicherà il 1° luglio 2022 dalle 10.00 alle 12.00 ora locale e dal 4 luglio alle 8 fino alle 20 ora locale del 5 luglio 2022.