domenica, Aprile 28, 2024

Roma, per i roghi nella Capitale la Procura ha aperto un’inchiesta per incendio boschivo colposo

L’incendio nella zona del parco del Pineto, con centinaia di persone fuggite dagli edifici della Balduina per guardare l’ormai ex distesa verde quasi completamente bruciata, è il secondo in pochi giorni dopo quello del 27 giugno all’Aurelio. Il sindaco Roberto Gualtieri parla di “inneschi multipli” trovati nella boscaglia. La notizia è riportata dal Corriere della Sera. Intanto la procura di Roma ha avviato un fascicolo di indagine per incendio boschivo colposo. Nel mentre, in base a quanto si apprende, l’attività di spegnimento non è stata completata.
L’indagine
L’incendio ha interessato un’ampia area del quadrante nord da Pineta Sacchetti a Valle Aurelia: il procedimento della procura è al momento contro ignoti. A piazzale Clodio verrà mandata una ulteriore documentazione da parte delle forze dell’ordine intervenute. In base a quanto si apprende l’attività di spegnimento non è stata completata. Fiamme alte fino a dieci metri che hanno circondato i condomini da dove gli inquilini sono scappati portandosi dietro quello che hanno potuto mentre tre elicotteri a bassa quota scaricavano acqua sul gigantesco rogo, arrivato fino a via Proba Petronia e via Papiniano. Gli incendi sono stati favoriti anche dal caldo torrido (39 gradi) e dal vento a tratti forte. Cinquanta di ettari di terreno, anche protetti come la Pineta Sacchetti e il Pineto, ma anche l’area verde attorno alla stazione Aurelia (chiusa la Roma-Viterbo) e a Valle Aurelia (in serata palazzi evacuati anche qui), andati in fumo. Danni poi vicino alla Roma-Fiumicino, in via Montpellier, a Montespaccato (coinvolti auto e palazzine), Tor Marancia, Valle Fiorita e Sant’Angelo Romano, vicino Tivoli.
Gli altri roghi
Il primo allarme, riporta il quotidiano, è avvenuto alle 13 a Pineta Sacchetti: le fiamme con il Cupolone di San Pietro sullo sfondo, oscurato dal fumo mentre il crepitio del fuoco ha fatto capire che il rogo era ormai esteso e violento. Evacuati i circoli sportivi “Vis Aurelia” – dove era in corso il Summer Camp del Barcellona – e “The Fox”, poi il centro anziani in via Gioacchino Ventura, accanto a Forte Braschi, sede dell’Intelligence nazionale (dove sono state assistite alcune persone), e il convento di via Francesco Albergotti. Pompieri e protezione civile hanno impedito all’incendio di estendersi fino alla strada, ma il vento lo ha spinto invece al centro della valle. Diversi animali sono morti. Fra i punti di innesco ce ne sarebbe uno in un bosco non lontano dalla Casa del Parco. Gli elicotteri hanno fatto la spola con le vasche dell’ex centro per la cura della poliomelite “Nido verde” di via Papiniano, poi presidio della protezione civile, per rifornirsi di acqua da lanciare in mezzo al fumo che ha reso precaria la visibilità. I piloti hanno chiesto alle forze dell’ordine di far allontanare i curiosi che riprendevano il rogo creando problemi. Dopo una breve tregua, l’incendio ha ripreso più forte di prima verso la Balduina.
Fiamme a Prati e Parioli
Fumo, cenere e odore acre di bruciato, hanno raggiunto Prati e Parioli. Una coltre nera, surreale, che lentamente ha coperto tutto. La vegetazione secca si è trasformata in un perfetto carburante per alimentare le fiamme. Polizia e carabinieri hanno chiuso gli accessi ad alcuni parchi pubblici della Balduina, prevedendo quello che di lì a poco sarebbe successo: terreni di competenza pubblica e privata sono stati investiti dal fuoco in meno di un’ora. Circondata la ferrovia vicino alla stazione Aurelia, come il parco dei Fornaciari, e ancora fiamme ai confini di Monte Ciocci.
L’ordine di evacuazione
L’ordine di evacuazione è arrivato alle 17 circa: gli inquilini ai piani bassi hanno allagato terrazzi e piccoli giardini per difendersi dal rogo che ha annerito le facciate di due palazzi in via Proba Petronia, già danneggiati nel 2008 da un evento simile. Poi è stato fuggi-fuggi, con la rimozione forzata – anche a braccia – di auto, i focolai anche all’interno del presidio della Protezione civile, la corsa delle autobotti per rifornire i pompieri. Traffico impazzito, fuliggine dappertutto. Anziani sottoposti a sedute di ossigeno in ambulanza, residenti allontanati a forza perché non volevano lasciare le case, soccorritori impegnati in una frenetica corsa contro il tempo per proteggere le tubature del gas.
Redazione
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