martedì, Aprile 30, 2024

Inflazione e rincari, i sindacati chiedono al governo Draghi “risposte immediate”

Andranno a chiedere risposte “chiare e immediate” su alcuni dei problemi che attanagliano il Paese in questa fase, con l’inflazione che continua ad assottigliare il potere d’acquisto e il caro bollette che pesa sempre di più sui bilanci di famiglie e imprese. Con l’impegno a costruire un’agenda economica centrata sulla partecipazione sociale. Cgil, Cisl e Uil, convocati dal premier Draghi martedì mattina a Palazzo Chigi, cercheranno un confronto sulle prossime strategie per affrontare la crisi: dal taglio del cuneo fiscale all’aumento dei salari, passando per la riforma del fisco e la tutela dell’occupazione, i temi sul tavolo sono tanti.  “Molte persone in Italia, pur lavorando, non arrivano a fine del mese – ha ripetuto il leader della Cgil, Maurizio Landini, in una recente intervista – questo è un tema preciso, e mi aspetto che s’intervenga in fretta. Noi, come sindacato, abbiamo avanzato già a maggio delle proposte concrete. C’erano degli extra-profitti da redistribuire, anche se l’esecutivo lo ha fatto solo per il 25%”. E ancora: “Ci sono altre operazioni da fare nell’immediato – ha detto – bisogna ad esempio affrontare il livello di precarietà senza fine del mondo del lavoro italiano. Bisogna poi intervenire anche sul rinnovo dei contratti”. Per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, “nell’incontro che avremo con il premier Draghi il governo deve impegnarsi a costruire una agenda economica centrata sulla partecipazione sociale. Questa è a via se vogliamo risolvere le emergenze e dare prospettiva al paese, a partire da crescita di salari e pensioni, difesa dell’occupazione, coesione sociale e territoriale”. Parlando a conclusione del comitato esecutivo Cisl di ieri a Roma, Sbarra ha affermato: “Servono misure immediate di sostegno al reddito per le famiglie in difficoltà e per aumentare salari e pensioni”. Secondo il leader della Cisl, occorre anche “rilanciare gli investimenti pubblici e privati, governare la transizione digitale, ecologica, industriale e riforme strutturali da declinare in un grande accordo che punti alla coesione sociale, alla difesa dell’occupazione, alla ripartenza di consumi, domanda aggregata, produttività, all’innalzamento delle competenze e l’accelerazione degli interventi legati al Pnrr, specialmente nel Mezzogiorno”. Mentre sul piano delle relazioni industriali, “occorre rinnovare e innovare tutti i contratti pubblici e privati, introducendo nuovi sistemi di riallineamento all’inflazione reale, defiscalizzando gli accordi di produttività e di welfare”. Per i sindacati, gli ultimi dati sui prezzi a consumo a giugno indicano un’emergenza che non ammette rinvii. L’inflazione è arrivata negli ultimi mesi a toccare picchi mai visti, raggiungendo un +8% su base annua a giugno. Da qui la necessità d’intervenire ad esempio sul cuneo fiscale, che a oggi nonostante le diverse ipotesi di riforma continua a essere elevato. Le prospettive di riforma del fisco e del lavoro vanno nella stessa direzione. “Va fatto partire immediatamente il tavolo politico per negoziare nei prossimi mesi la riforma del sistema previdenziale e la riduzione delle tassazione fiscale sui redditi dei lavoratori e pensionati”, ha proseguito Sbarra. “L’Italia ha bisogno di una riforma fiscale vera, e anche una riforma delle pensioni – ha sottolineato da parte sua Landini – noi vogliamo una pensione di garanzia che riconosca anche i tempi di mancato lavoro, di formazione, cosi’ come le differenze tra i lavori e il lavoro di cura”. Sul salario minimo, altro tema caldo di dibattito al governo negli ultimi mesi, al centro del confronto ci sarà la norma cui sta lavorando il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che lo lega al trattamento economico complessivo dei contratti maggiormente rappresentativi per ogni settore. “Attendo una risposta formale da parte delle forze politiche e sociali – ha detto in settimana fa Orlando – il 12 luglio, con l’incontro tra Draghi e le parti sociali, c’è un passaggio importante, e alla luce di quel passaggio intendo formalizzare la norma sul salario minimo”. E sul lungo periodo, i sindacati si aspettano di essere ascoltati prima che vengano effettuate delle scelte in legge di bilancio. “Vogliamo confrontarci prima che vengano prese le decisioni – ha ribadito Landini – prima della promulgazione della finanziaria”.
Redazione
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