martedì, Aprile 30, 2024

Infrastrutture incompiute in Italia: una su tre solamente in Sicilia

Case di riposo da ristrutturare, poli scolastici e teatri comunali da costruire ex novo, palazzi storici da recuperare e strade e porti da mettere in sicurezza. L’elenco delle 379 opere pubbliche che risultavano essere incompiute al 31 dicembre 2021 è lungo e variegato. Ciò che accomuna molte di loro è però la loro collocazione geografica. Stando a quanto emerso da una elaborazione di Centro Studi Enti Locali basata sui dati trasmessi dalle Regioni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims, nel 73% dei casi, le opere incomplete di competenza di regioni e comuni sono localizzate al sud e nelle isole. E’ quanto emerge da un dossier del Centro Studi Enti Locali (Csel) realizzato per l’Adnkronos. Per completare questi 264 progetti occorrono oltre 700 milioni di euro, un importo che supera di quasi 9 volte quello necessario per portare a termine le 41 opere incompiute (11% del totale delle opere appannaggio degli enti territoriali) localizzate nel Nord Italia, per le quali mancano all’appello poco meno di 80 milioni di euro. Le quattro regioni del Centro, con 59 opere (16%) si pongono a metà strada per numero ma sono quelle che necessitano di minori finanziamenti per il completamento: 46.087.625, di cui poco meno della metà riconducibili al Lazio. Ampie le differenze all’interno di ognuna di queste zone geografiche. A Nord si passa dal Trentino, unica regione italiana a non avere neanche un’opera censita come incompiuta al 31 dicembre 2021 nell’apposita anagrafe, alla Lombardia che ha invece in sospeso 19 opere i cui oneri per l’ultimazione dei lavori ammontano a oltre 59 milioni, oltre il 70% rispetto al totale delle regioni settentrionali. Al Sud la parte del leone la fa la Sicilia che conta ben 138 opere incompiute, pari al 52% di quelle del meridione e al 38% di quelle di tutti gli enti territoriali italiani. Per completarle tutte, occorrerebbero oltre 284 milioni. Ma quali sono le opere che popolano l’anagrafe delle opere incompiute 2021? In Abruzzo, l’elenco comprende cinque voci, tra cui la realizzazione di un polo scolastico nel comune di Casoli, i lavori di consolidamento e risanamento idrogeologico a Scafa e la ristrutturazione di una casa di riposo di proprietà del Comune di Pescara. In Basilicata l’opera più onerosa rimasta al palo, tra le undici totali, è la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale e impiantistico del presidio ospedaliero di Villa d’Agri, i cui lavori sono stati eseguiti per il 54%. Fermati ancora prima di partire invece i lavori per la ristrutturazione del Parco Giada a Lagonegro, la sistemazione dell’attraversamento sul torrente Roccolo e il completamento del comprensorio irriguo del basso malfese. Quanto alla Calabria, nell’elenco ci sono: i lavori per il completamento di un teatro nel comune di Siderno, fermi per mancanza di fondi al 38% dell’avanzamento; la realizzazione di Viale dello Sport a Castrovillari, la realizzazione del sistema di collettamento fognario e di un nuovo depuratore a Torre di Ruggiero e i lavori di adeguamento della strada panoramica di Rosarno. Un intervento che, stando all’ultimo quadro economico vale 30 milioni di euro ed è fermo per problemi legati all’impresa appaltatrice. Le cinque opere campane incomplete sono quasi tutte di modesta entità. La più importante, la costruzione del teatro comunale a Castel San Giorgio, si è arenata per mancanza di fondi. L’importo degli oneri per ultimare i lavori è di 1,9 milioni e l’intervento – stando all’ultimo quadro economico – vale 2.325.000 euro. Gli altri lavori in stallo riguardano reti fognarie, copertura dello spogliatoio di una piscina ad Altavilla irpina e la riqualificazione del centro abitato di Laviano. Rientrano nel novero dell’anagrafe delle sei opere incompiute dell’Emilia Romagna, la costruzione di un nuovo edificio per magazzino economale e farmaci e la realizzazione di case della salute nell’area di competenza dell’Usl di Piacenza e l’ampliamento di alcune aule della scuola media Anna Frank nel comune di Castelvetro di Modena. Il Friuli Venezia Giulia ha solo due opere incompiute: la ristrutturazione delle scuole elementari Marconi del comune di Arba e dell’ex cinema di Mortegliano. Quanto al Lazio, si contano 26 opere incompiute tra cui: il recupero funzionale del Palazzo baronale Patrizi Orsini-Naro-VII Stralcio nel comune di Mompeo, il risanamento delle Facciate dei Fabbricati del Centro Storico di Ventotene e la costruzione di una piscina a Castro del Volsci e di un depuratore a Palombara Sabina. Realizzazione di un parcheggio interrato a Noli e costruzione di 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica a S. Stefano al mare sono invece l’oggetto delle due opere incompiute liguri. Nel primo caso i lavori sono stati realizzati per il 57%, nel secondo sono fermi a quota 12%. L’elenco della Lombardia conta 19 diversi interventi e comprende opere stradali nel comasco, strutture di protezione all’alaggio imbarcazioni a Campione, la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport a Cantù e di una palestra per la scuola Kennedy di Varedo. Al palo a Suzzaro l’edificazione di una palazzina pensata per attività destinate a giovani ed anziani e a Besana in Brianza, la ristrutturazione dell’ex materna che avrebbe dovuto lasciare il posto a una sala civica. Nell’anagrafe delle opere incompiute delle Marche ci sono 12 voci. I lavori che si sono arenati avrebbero dovuto portare alla realizzazione, tra gli altri, di un nuovo pensionato ad Ancona, un bocciodromo a Montelupone e il risanamento di parte del centro storico di Urbino. Le undici opere sospese molisane ne fanno, come anticipato, la regione in cui il volume degli oneri necessari per il completamento dei lavori è più alto in proporzione alla popolazione. Tra le opere più onerose segnaliamo i lavori sulla strada provinciale 59 Fresilia (completamento da Civitanova del Sannio a Sprondasino), fermi prima di iniziare per carenza di fondi: costo stimato 40 milioni di euro e quelli programmati all’Ospedale ex Asl n. 1 Alto Molise di Agnone (50 milioni, di cui 42 mancanti). Quanto al Piemonte, sono solo tre le opere interessate: la costruzione di una residenza socio-assistenziale flessibile e centro diurno integrato nel comune di Roasio, i lavori all’ex laboratorio di sanità pubblica dell’Asl di Biella e dei lavori stradali di competenza della città metropolitana di Torino.
Redazione
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