mercoledì, Maggio 15, 2024

La Corte europea dei diritti dell’uomo respinge il ricorso di Francesco Schettino per la revisione del processo

La Corte europea dei diritti dell’uomo respinge il ricorso di Francesco Schettino, che chiedeva di rivedere il processo contro l’ex comandante della nave Concordia, condannato in Cassazione a 16 anni di carcere. La sentenza del terzo grado di giudizio era arrivata nel maggio 2017 confermando la condanna già pronunciata in primo e in secondo grado. Ma l’iniziativa del collegio difensivo puntava a una revisione del procedimento per “sintomi di iniquità”.
Richiesta per “iniquità” 
Secondo quanto scrive il “Corriere del Mezzogiorno”, il collegio difensivo composto dagli avvocati Saverio Senese, Pasquale De Sena, Paola Astarita, Irene Lepre e Donato Staino aveva puntato, oltre che sull’ “iniquità”, su una “campagna mediatica che avrebbe condizionato il procedimento, in particolare in primo grado”.
Gli avvocati: Corte “ad hoc” 
Si faceva inoltre notare che il giudizio d’appello era stato assegnato a una sezione della Corte scelta ad hoc, in deroga al “principio costituzionale del giudice naturale precostituito”.
La tragedia il 13 gennaio 2012 
Il naufragio della nave nelle acque dell’Isola del Giglio risale al 13 gennaio 2012, quando morirono 32 persone e centinaia rimasero ferite. La difesa di Schettino ha sempre puntato a una revisione del processo in merito all’accusa di omicidio colposo. L’ex comandante è stato giudicato colpevole inoltre di lezioni, abbandono della nave, naufragio, mancate comunicazioni alle autorità.
Redazione
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