venerdì, Maggio 17, 2024

Catania, è morto nell’ospedale pediatrico di Taormina Domenico Bandieramonte un bimbo di quattro anni a causa di un’infezione da enterococco. La rabbia della madre: “Me l’hanno ucciso”

È morto nell’ospedale pediatrico di Taormina Domenico Bandieramonte, quattro anni compiuti due giorni fa, a causa di un’infezione da enterococco. La madre aveva già sollevato il caso, accusando di malasanità l’ospedale San Marco di Catania, dove il piccolo era stato ricoverato per un disturbo intestinale. “Voglio giustizia per mio figlio, e voglio che emerga la verità”, ha ribadito la donna sui social, ma nessuna replica è ancora arrivata da parte della struttura sanitaria.
Le accuse della madre
“Mio figlio stava bene non posso credere che ora non c’è più. Lo avevo portato al pronto soccorso che vomitava e aveva mal di pancia, una semplicissima intossicazione. Me lo hanno ucciso, lo hanno devastato”. Quella che fino a qualche ora fa era rabbia, oggi, alla morte del figlio, è dolore senza speranza. Ambra Cucina non ha dubbi: a uccidere Domenico sarebbe stato un errore dei sanitari dell’ospedale San Marco di Catania. ”

Un’infezione sospetta

“Dal primo momento in cui gli hanno infilato in gola un sondino, non si è capito più nulla e non l’ho più potuto vedere. Mi hanno anche trattato male, come se fossi come una stupida. Non ho potuto neanche stare accanto a Domenico durante i suoi ultimi momenti di vita”, continua la giovane mamma, che oltre a Domenico ha altri due figli piccoli. Secondo i genitori del bimbo, l’infezione, che poi ha colpito tutti gli organi del bambino, dai reni al cuore, sarebbe stata successiva all’applicazione di un sondino, mentre Domenico era ricoverato al San Marco

La ricostruzione della vicenda

Secondo il racconto della donna, che già prima della scomparsa della figlia aveva raccontato all’Ansa il calvario vissuto da suo figlio tra gli ospedali della Regione. Prima il ricovero al San Marco per un disturbo intestinale, poi la scoperta dell’infezione di enterococco, che si è estesa in tutto il corpo del bambino. Quindi il trasferimento al Policlinico di Catania e infine il ricovero in fin di vita all’ospedale di Taormina. “Mio figlio – aveva spiegato la donna all’Ansa – ha avuto tre arresti cardiaci. I medici sono riusciti a far riprendere tutti gli organi compromessi ma una Tac ha evidenziato un edema cerebrale e i sanitari hanno deciso di fare un esame accurato per capire se è ancora presente una attività. Ma io non lo abbandonerò mai, fino a quando batterà il suo cuoricino non farò staccare la macchina che lo tiene in vita”.
Redazione
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