Donald Trump ha “scelto di non agire” il 6 gennaio. Nonostante le pressioni dei suoi consiglieri, inclusi i figli Ivanka e Eric, l’ex presidente è stato inamovibile, incollato davanti alla tv a guardare l’assalto a Capitol Hill tramesso da Fox. E così facendo ha “tradito il suo giuramento alla Costituzione”, “non ha difeso il Paese” e ha “abdicato i suoi obblighi”. E’ quanto sostiene la commissione di inchiesta sull’assalto al Congresso che ricostruisce i 187 minuti dell’insurrezione, da quando Trump lasciò il palco dopo aver invitato i suoi sostenitori a marciare su Capitol Hill a quando ha postato il video su Twitter chiedendo ai suoi fan di andare a casa. “Ha aperto la strada alla violenza e alla corruzione” con i suoi tentativi di ribaltare l’esito del voto e per questo deve “essere ritenuto responsabile”, afferma il presidente della commissione speciale, il democratico Bennie Thompson.
Il no di Trump a intervenire e l’attacco al vicepresidente Pence – Tramite video e testimonianze dal vivo e non, la commissione ripercorre, minuto per minuto, quelle poco più di tre ore di panico. Ore di tensione alla Casa Bianca con quasi tutti i consiglieri del presidente che hanno cercato invano di convincerlo a intervenire e fermare la protesta. Trump non ha sentito nessuno e anzi, poco prima che la violenza esplodesse con forza, ha twittato contro l’ex vicepresidente Mike Pence definendolo un ‘codardo’ per voler certificare il voto. In quelle ore in Congresso, Pence è stato immediatamente allontano dal Secret Service: gli agenti, riferisce la commissione, erano così preoccupati che potesse accadere il peggio che hanno telefonato alle loro famiglie per salutarle. ‘intervento di Ivanka – Con il cinguettio sul vicepresidente Trump “ha gettato benzina sul fuoco”, ha di fatto dato l'”autorizzazione” ai manifestanti ad alzare i toni, afferma davanti alla commissione Sarah Matthew, l’ex vice portavoce della Casa Bianca. Mentre a Capitol Hill la situazione esplodeva, l’ex presidente era impegnato con un braccio di ferro con i suoi che volevano farlo twittare per calmare gli animi e invitare alla pace. Ci sono volute ore, fino alle 16.02, prima che Trump si convincesse a postare un video distensivo in cui chiedeva ai manifestanti di andare a casa, un video reso possibile in parte grazie all’intervento di Ivanka che ha aiutato a trovare le parole adatte, quelle gradite al presidente. “Tutti” alla Casa Bianca e fuori “volevano uno stop delle proteste. Tutti tranne Trump”, mette in evidenza il deputato repubblicano Adam Kinzinger, membro della commissione sul 6 gennaio.
Trump, l’impeachment e il video del 7 gennaio
Durante le due ore e 45 minuti di udienza, la commissione ha presentato anche il video di Trump del 7 gennaio, quando a oltre 24 ore di distanza dall’attacco parlava alla nazione ma solo dopo che gli era stata ventilata la possibilità reale di un impeachment e di un ricorso al 25esimo Emendamento. Il video mostra Trump rifiutarsi di dire che le “elezioni sono chiuse”: “Non posso dirlo. Dico che il Congresso ha certificato” il risultato.
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