martedì, Aprile 30, 2024

Ancora un colpo di scena nella gestione delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25: il controllo torna all’Anas,

Ancora un colpo di scena nella gestione delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25: il controllo torna di nuovo nelle mani dell’Anas, come aveva stabilito il consiglio dei ministri del 7 luglio scorso: il Consiglio di stato ha riformato l’ordinanza del Tribunale amministrativo del Lazio, che aveva concesso per due volte la sospensiva alla decisione del governo, accogliendo il ricorso della concessionaria Strada dei Parchi spa. Il Consiglio di stato ha sospeso l’ordinanza del Tar del 27 luglio scorso, fissando un’udienza di merito il prossimo 25 agosto.
Da oggi la gestione torna dunque nelle mani dello Stato, attraverso Anas, al culmine di una serrata battaglia tra governo centrale e la società del gruppo industriale abruzzese Toto.
Così le motivazioni del Consiglio di stato nella sentenza: “La delicatezza della fattispecie, che attiene alla tutela della circolazione autostradale ed all’incolumità degli utenti” e la tipologia delle questioni “dove viene in rilievo la problematica della continuità della circolazione, in condizioni di sicurezza e l’esigenza di scongiurare il rischio di cedimenti strutturali delle infrastrutture”. Lo scorso 28 luglio il tribunale amministrativo aveva decretato che la gestione dell’A24 Roma-L’Aquila-Teramo e dell’A25 Torano-Pescara doveva restare in capo al gruppo, sospendendo il quanto stabilito nel consiglio dei ministri. Il Cdm aveva motivato la decisione sulla base di un provvedimento del ministero per le Infrastrutture, nel quale veniva elencata una serie di inadempienze.
In quello stesso provvedimento, il governo aveva indicato l’Anas come impresa che avrebbe dovuto subentrare a Strada dei parchi nella gestione delle due autostrade.
Il Tar aveva confermato per la seconda volta una sospensiva, “per assicurare la continuità gestionale e, qualora nel merito avesse ragione lo Stato, per un passaggio di consegne più puntuale e organizzato, e per preservare la solidità di Sdp, del gruppo industriale Toto che la controlla, e dei livelli occupazionali in considerazione dei circa 800 dipendenti”. Il governo aveva motivato la risoluzione della convenzione (sottoscritta nel 2009 tra Anas e Strada dei parchi S.p.A.) tenendo conto degli “esiti della procedura per grave inadempimento, attivata a dicembre 2021 dalla Direzione generale del ministero, in considerazione delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione”. Nel decreto-legge del Consiglio dei Ministri, si prevedeva inoltre un piano di ispezioni per “verificare le condizioni di sicurezza dell’intera infrastruttura autostradale”. La società – all’indomani della decisione del governo – aveva dichiarato in una nota: “Nessun inadempimento: è un autentico sopruso al quale reagiremo prontamente e duramente chiedendo i danni ai responsabili”, lasciando dunque aperta la strada ad un possibile contenzioso Strada dei parchi S.p.A – stato, per la cessazione anticipata del rapporto in scadenza solo nel 2030, con un possibile indennizzo fino a 2,5 miliardi di euro.
Redazione
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