giovedì, Maggio 2, 2024

Elezioni 2022, la Meloni insiste: “Avanti tutta sul presidenzialismo”. Letta: “E’ un profondo errore”

Avanti tutta sul presidenzialismo. Giorgia Meloni non cede alle polemiche e anzi insiste: “Fratelli d’Italia ritiene che gli italiani debbano avere il diritto di eleggere direttamente il Capo dello Stato”. Smonta così, via Facebook, “il pericolo per la democrazia” evocato dalla sinistra. E per non lasciare dubbi, affianca la sua foto a quella di Enrico Letta – convinto che il presidenzialismo sia un “errore profondo” – chiedendo secca all’elettore: “Da che parte stai?”. Intanto Matteo Salvini lancia il suo “credo laico”, il progetto programmatico che ha come capisaldi fisco, immigrazione e pace.
Il presidenzialismo
La leader di FdI non mette nel cassetto il sogno di un presidente scelto dai cittadini. Non demorde neppure il segretario del Pd, che brandisce la riforma del centrodestra come uno spartiacque tra “chi difende la Costituzione e chi è per stravolgerla”. E ai ‘suoi’, riuniti al Nazareno per la direzione del partito, Letta chiede pure un applauso al Presidente della Repubblica.
Il programma del Pd
La direzione del Pd approva all’unanimità il “manifesto” del partito per la corsa verso il 25 settembre. Un programma che guarda alle politiche del lavoro e alla transizione ecologica, con un occhio particolare ai diritti, dal matrimonio egualitario alla legalizzazione della produzione di cannabis per uso personale. Secondo Letta, “le elezioni del 25 settembre hanno un valore storico. O si sta con noi da questa parte o si sta con la destra dall’altra. L’Italia non tornerà al passato”.

La riforma costituzionale

La campagna elettorale scalda rapidamente i motori, al Viminale si depositano i simboli ma le armi sono già affilate. E uno degli oggetti del contendere è proprio il presidenzialismo. La riforma costituzionale è nel programma elettorale del centrodestra – su esplicito pressing di FdI – e sarà nel programma dei ‘patrioti’, pronto a breve. Per Meloni, è la chiave per un Paese più stabile, politicamente e non solo. “Nel programma partiamo da un modello base: il semi presidenzialismo alla francese – spiega il senatore Giovanbattista Fazzolari, che segue i contenuti per FdI – ma siamo aperti a confrontarci su altre forme. Del resto proprio quel modello era la base di partenza su cui discuteva il governo Letta nel 2013”.

Di Maio: “Dalla destra assalto alle istituzioni”

Per il centrosinistra, invece, la proposta è il cavallo di Troia per ribaltare le regole della Repubblica parlamentare e riscriverle. Alza la voce Luigi Di Maio, che denuncia la mossa “inquietante” di una destra “sempre più estremista all’assalto delle istituzioni”. E punta il dito espressamente contro Berlusconi che “è per un presidenzialismo senza contrappesi, con l’obiettivo di accentrare tutto il potere su una persona, magari se stesso”. Berlusconi si dice “amareggiato e profondamente indignato, per la mistificazione in atto da parte della sinistra” sulle sue dichiarazioni. Tanto più che vengono da chi (Letta) si è “appena alleato con Di Maio, che aveva chiesto l’impeachment”.
Redazione
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