sabato, Aprile 27, 2024

Emergenza energetica, “15mila campi da calcio rischiano la chiusura”

A causa dei rincari e della mancanza di introiti, “il mondo dell’associazionismo e del volontariato sportivo rischia di fermarsi”. Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lanciando “un grido d’allarme che auspico venga raccolto quanto prima dal governo”. In particolare, “15mila campi di calcio rischiano la serrata. Devo farlo, perché se è una situazione complessa per le società più grandi e strutturate di Serie A, diventa insopportabile per quelle più piccole che faticano a tenere aperti gli impianti”.
Situazione insopportabile per le società più piccole
Resta da capire, secondo Gravina, “cosa succederà nelle fatture del gas, con gli aumenti del 300% sulle bollette elettriche”. Ma nel frattempo, ha spiegato, la situazione diventa “insopportabile per le società più piccole che faticano a tenere aperti gli impianti dove insiste oltre il 90% dell’attività calcistica italiana”.

Un settore da considerare come gli altri

Lo sport “crea benessere e il calcio è la componente fondamentale di un settore che deve essere considerato al pari degli altri in un momento di così grande difficoltà. Dopo la pandemia il rally dei prezzi generato dalla guerra in Ucraina potrebbe essere il colpo definitivo”, ha concluso Gravina.

Il prezzo cala a 550 euro al MWh

Intanto in 7 giorni il prezzo dell’energia ha perso il 10%. Secondo i dati del Gme, il costo fissato per l’Italia è oggi pari a 550,97 euro al MWh. Rispetto ai 612,36 dello scorso 30 agosto, il calo è del 10,02%. Nelle ore di picco il prezzo fissato è di 575 euro e in quelle fuori picco di 525,95, con un minimo di 446,77 euro al MWh e un massimo di 730 euro.

Possibile intervento sul mercato di Amsterdam

La Commissione europea valuta nel frattempo la possibilità di intervenire sul Title Transfer Facility, il mercato di Amsterdam dove viene fissato il prezzo di riferimento europeo del gas naturale. Tra le opzioni al vaglio emerge la possibilità di “sottoporre il Ttf a supervisione finanziaria” da parte dell’Esma, “per evitare possibili mosse speculative” e l’ipotesi di “sviluppare ulteriori indici di riferimento” per il gas “complementari” al Ttf “per garantire un migliore funzionamento del mercato” e rispettare meglio le differenze tra i Paesi.
Redazione
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