giovedì, Marzo 28, 2024

Vacanze, a settembre partono quasi dieci milioni italiani: meta preferita è il mare

A settembre sono 12 milioni gli italiani che faranno una vacanza: 9,9 milioni in Italia, 2,1 all’estero. Lo rileva l’Osservatorio Confturismo-Confcommercio che misura la propensione al viaggio degli italiani. Gli intervistati, nonostante manifestino preoccupazione per il futuro, vogliono comunque approfittare della coda dell’estate. Per più di 4 italiani su 10 sarà la vacanza principale, con destinazione mare nel 33% dei casi, seguita dalla montagna al 18%, mentre città d’arte, grandi città e piccoli borghi realizzano insieme un ulteriore 30%.
Stagione estiva agli sgoccioli e preoccupazione per il futuro – Si tratta, dunque di un settembre positivo, a conclusione di una stagione estiva in cui, complessivamente da giugno alla fine del mese in corso, saranno 30 milioni coloro che si sono concessi almeno una vacanza. Anche se gli italiani manifestano una certa preoccupazione per il futuro, con una propensione a viaggiare in autunno che scende a 66 punti su scala 0-100, 4 punti in meno del 2021 e addirittura 8 rispetto al 2019.
Le mete preferite e la spesa media
Per quanto riguarda i viaggi, si resta in Italia nell’83% dei casi, prediligendo mete della Toscana in primis, e della Sicilia, Sardegna e Campania a seguire. Per l’estero, le destinazioni restano quelle che hanno dominato per tutta l’estate, vale a dire Spagna, Francia, Grecia e a seguire la Croazia. Buono anche il livello della spesa media prevista dagli intervistati, pari a 720 euro per persona, che va dai quasi 300 euro per un weekend fino agli oltre 1.280 euro per una vacanza di 7 o più giorni, tutto compreso.

I motivi di una vacanza a settembre

La decisione di partire a settembre sembra essere una scelta consapevole, non un ripiego o una costrizione: le due motivazioni maggiormente addotte dal campione sono infatti la voglia di “staccare” per una breve pausa – soprattutto nella fascia di età 34/54 anni – e il piacere vero e proprio di viaggiare in bassa stagione, quando gli altri non lo fanno, che prevale fra gli ultra 55enni. I prezzi più bassi vengono presi in considerazione solo dal 14%, mentre la quota di chi dichiara esplicitamente di non essersi potuto permettere una vacanza nei mesi precedenti a causa di costi non accessibili è relegata all’11%.
Redazione
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