martedì, Aprile 23, 2024

Le diocesi di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia insieme per pregare la Madre della Misericordia custodita nel borgo di Cerveteri

«La Madonna richiede sempre la grazia per noi al Signore, ed egli ci accoglie sempre con le braccia aperte, perché il suo nome è Misericordia», sono le parole del vescovo Gianrico Ruzza nella celebrazione di ieri sera che ha concluso il Pellegrinaggio delle famiglie al Santuario di Nostra Signora di Ceri. La diocesi di Porto-Santa Rufina e la Diocesi Civitavecchia-Tarquinia si sono riunite assieme all’inizio dell’anno pastorale per pregare la Madre della Misericordia, custodita nel borgo di Cerveteri. Nel racconto del padre misericordioso del Vangelo di Luca ci possiamo tutti ritrovare nelle immagini dei due figli, ha detto il pastore. «Quando ci perdiamo e poi torniamo a Dio, il Signore fa una grande festa. Egli smonta le nostre resistenze e ci apre a un mistero che ama», quello insegnato da Gesù che ci mostra la gioia della vita eterna. Le tre famiglie che hanno offerto la loro testimonianza alla fine della Messa hanno fatto risaltare nelle loro storie la presenza di una mano che sostiene e che ci apre alla relazione di fraternità con gli altri. Per Stefania e Riccardo, provati dalle difficoltà della figlia, l’aiuto chiesto e donato a conoscenti e amici contribuisce a ricostruire un tessuto di amicizia sociale. Nella condivisione del volontariato Serena e Daniel hanno invece scoperto quell’amore che li ha aperti ad essere missione ma anche a comprendersi come luoghi di missione. Cristina e Pierluigi si sono invece buttati con un atto di fede nel campo estivo delle famiglie dove hanno iniziato a camminare con le altre coppie.
Redazione
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