venerdì, Maggio 3, 2024

Roma, vietato il concerto del rapper Niko Pandetta: i suoi testi sono a favore della mafia

Il concerto “non s’ha da fare”. È stato vietato lo spettacolo che Niko Pandetta avrebbe dovuto tenere a Roma, nell’aria parcheggio di un locale del quartiere Finocchio. A comunicare la decisione è stato il presidente del Municipio VI, Nicola Franco, con un post su Facebook. “Con l’ ordinanza n. 12, da me firmata il 2 Settembre 2022- scrive- è stato ordinato il divieto di svolgimento del concerto previsto il giorno 17 settembre nel nostro  Municipio del cantante neomelodico Niko Pandetta. Tale ordinanza si è resa necessaria dopo le note pervenute a questa Presidenza dalla Questura di Roma e sulla base di decisioni già prese in altre parti d’ Italia dalle Prefetture competenti”. La motivazione è tutta legata ai “testi a favore della mafia” che il catanese ha nel suo repertorio. Tra questi anche frasi inneggianti allo zio boss. “I testi delle canzoni, al cui interno sono presenti messaggi fuorvianti e fortemente diseducativi che fanno esplicito riferimento ad azioni criminose e contesti delinquenziali tipici di organizzazioni criminose di stampo mafioso, non davano altra possibilità che negare tale evento”, spiega Franco. Stessa sorte per il concerto fissato per il 10 settembre a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, vietato senza possibilità di appello. Nelle scorse settimane, Pandetta ha dovuto rinunciare a live in varie città- tra queste Frosinone, Brescia, Messina- per lo stesso motivo. “Fin dal primo giorno del nostro insediamento- scrive ancora Nicola Franco- abbiamo detto in maniera chiara ed esplicita che la lotta alla criminalità e il ripristino della legalità per noi sarebbero state le battaglie madri su questo territorio. Così è e così sarà per i prossimi 4 anni di governo di Centrodestra su questo Municipio. Certi messaggi- incalza- non devono essere permessi in nessuna parte del nostro paese, ancor di più nel Municipio Roma VI delle Torri che risulta essere il Municipio di Roma con il maggior numero di reati commessi. La firma su quell’ ordinanza l’ho messa con dispiacere, perché ritengo che la musica debba restare fuori da certe logiche e soprattutto rappresenti felicità e senso di libertà”. Il presidente, poi, commenta il caso Fedez che ha visto al centro la canzone “contro” i Carabinieri, “Tu come li chiami”. La procura di Milano ha stabilito che, nonostante le frasi forti del testo, non si possa parlare di vilipendio: “Quello che però mi crea sconcerto– spiega Franco- è quanto accaduto riguardante l’assoluzione di un altro cantante di nome Fedez. A lui è permesso di cantare nei suoi testi: ‘Carabinieri e Militari, io li chiamo infami / tutti quei figli di cani / tu come li chiami’. E così mentre a Roma, in quel di Torbellamonaca, ci sono istituzioni (Prefetto, Questore, Presidente di Municipio, Forze dell’Ordine ) che con determinazione fanno sentire la presenza forte dello Stato, a Milano vi è una parte dello Stato che ritiene che ciò non rappresenti un reato“.
Redazione
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