”Secondo le informazioni finora fornite, ogni giorno vengono registrati circa 200 crimini di guerra. Si tratta di uccisioni di massa dei civili, torture, saccheggi e tutto ciò che si qualifica come un vero crimine di guerra”. Lo denuncia l’arcivescovo maggiore di Kiev che, nel videomessaggio quotidiano spiega anche che in base alle ”informazioni che abbiamo ricevuto, dalla mano assassina dell’occupante ogni giorno vengono liberate le nuove città e i villaggi. E vengono scoperti terribili, atroci crimini di guerra contro l’umanità”. Shevchuk fa sapere che ”sono state distrutte più di 900 strutture sanitarie ed, inoltre, più di 200 chiese ed edifici religiosi”. La polizia nazionale ucraina nella regione di Kharkiv ha denunciato la scoperta di ‘campi di tortura’ a Balaklia, dopo la liberazione della città con l’offensiva delle forze di Kiev nell’est del paese. Sergei Bolvinov, capo del Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, ha parlato di prove dell’utilizzo da parte dell’esercito russo dei sotterranei di alcuni edifici come prigione e come luogo di tortura. “Durante l’occupazione, i russi tenevano sempre prigioniere almeno 40 persone. Cercavano per il tramite di collaboratori locali coloro che prestavano servizio o avevano parenti nei servizi segreti ucraini”, ha spiegato Bolvinov. Inoltre, secondo il capo del dipartimento investigativo della polizia ucraina a Kharkiv, l’esercito russo cercava persone che avevano aiutato l’esercito ucraino al fronte. “Un uomo è stato in ‘prigione’ per 46 giorni perché le truppe russe hanno trovato una foto di suo fratello con un’uniforme militare ucraina”, ha aggiunto Bolvinov. Agenti di polizia ucraini hanno inoltre assicurato che l’esercito russo a Balaklia ha sparato ai cittadini dai posti di blocco durante il loro ultimo giorno in città, prima che le truppe ucraine riprendessero il controllo di parte di Kharkiv.