venerdì, Aprile 19, 2024

Acqua: dal primo ottobre addio a Flavia Servizi, si passa ad Acea

Ieri sera il Consiglio comunale di Ladispoli ha votato il passaggio imposto dal Governo

La città balneare si appresta a dire addio alla gestione del servizio idrico cittadino da parte della Flavia Servizi. Dal primo ottobre subentrerà infatti Acea. Una vicenda che parte dal lontano 2022 quando i comuni furono obbligati, come ha spiegato il consigliere delegato al servizio idrico, Filippo Moretti nel corso della massima assise cittadina, a sedere al tavolo della Conferenza dei Sindaci che poi avrebbe dato seguito all’adesione dei comuni all’Ato2. Qui, su volontà dell’allora sindaco, Gino Ciogli, si decise di creare Flavia Acque. Un escamotage per prendere tempo e rallentare, nella speranza di bloccarlo, il passaggio all’Ato 2. Poi arriva il 2015 quando la Regione Lazio diffida il Comune di Ladispoli ad aderire all’Ato2 gestito da Acea. “Le amministrazioni – ha spiegato Moretti – hanno portato avanti una battaglia legale che si è protratta fino al 2019 e che il nostro comune (capofila anche dei comuni che dovevano aderire all’Ato2 e all’Ato 1) ha condotto purtroppo perdendo in Cassazione”. Oggi, dunque, i Comuni che ancora non hanno affidato il loro servizio idrico ad Acea Ato2 saranno obbligati a farlo. E a maggio è arrivata la spinta in tal senso da parte del Governo. SEcondo quanto spiegato dal Ministero dell’Ambiente, infatti, il passaggio al servizio idrico integrato era necessaria per consentire ai grandi gestori, come Acea, di poter utilizzare i fondi del Pnrr da riversare su interventi nell’idrico. Sicuramente non una bella notizia per i ladispolani che fino ad oggi hanno potuto contare su interventi rapidi da parte dei tecnici della Flavia Servizi in caso di guasti o perdite alle condotte idriche della città e a bollette pressoché basse. “Il gestore d’ambito è capace di grandi investimenti, ma lo fa in tempi molto lunghi e soprattutto non ha molte attenzioni per le particolarità, come ad esempio le perdite in strada, gli allacci, le morosità”, ha aggiunto Moretti. “Ladispoli non ha mai tagliato l’acqua a nessuno. A chi perseverava nel non pagare al massimo è stato diminuito il flusso idrico, ma non abbiamo mai chiuso l’acqua”. Non solo. “Per un nuovo allaccio, da quanto subentrerà Acea, ci vorranno almeno 90 giorni, quando invece Flavia Servizi lo fa in una settimana”. “Lo stesso vale per l’interazione con gli utenti: abbiamo un numero al quale risponde un tecnico che in poco tempo interviene per la risoluzione del problema. Abbiamo uno sportello aperto al pubblico”.
Le condizioni chieste dal Comune e quelle accettate da Acea
In vista di un passaggio ad Acea Ato2, l’amministrazione comunale ha posto alcune condizioni alla Spa, frutto anche di una delibera approvata all’unanimità a gennaio del 2020 dal consiglio comunale ladispolano. Non tutte le condizioni presenti in quel documento, però, sono state accolte. Alcune solo in parte.
Lavoratori Flavia Servizi
“Abbiamo chiesto il mantenimento in contratto dei 20 operai della Flavia Servizi. E questo è stato recepito”, ha spiegato Moretti. L’amministrazione aveva inoltre chiesto che i tecnici della Flavia potessero continuare a svolgere le loro attività a Ladispoli almeno per un periodo di 3 anni così da contribuire, anche, alla formazione dei tecnici che Acea avrebbe inviato sul posto. Ma a quanto pare questa richiesta sarebbe stata accolta solo in parte. Con l’arrivo di Acea si potrà purtroppo dire addio alle bollette “esigue” che in questi anni sono arrivate agli utenti. Si pagherà almeno il doppio. A questo proposito l’amministrazione aveva chiesto di poter utilizzare il ricavo delle bollette per investimenti sul territorio. Ma a quanto pare non sarà possibile. I soldi finiranno in un unico “calderone” e sarà la conferenza dei sindaci a stabilire per quali interventi e in quale comune saranno dirottati. Con lo stop alla captazione dal lago di Bracciano, la siccità, l’aumento della richiesta, in particolar modo in estate, da anni ormai si assiste ai rubinetti a secco che colpiscono diversi comuni del territorio. Una prova concreta lo sono i comuni limitrofi: da Marina di Cerveteri passando per Allumiere fino ad arrivare a Civitavecchia e Manziana. La città balneare, al contrario, non ha mai sofferto di “siccità” in tal senso grazie alle proprie fonti di approvvigionamento che hanno garantito acqua anche durante i periodi di maggiore richiesta. Una delle richieste, in tal senso, da parte dell’amministrazione comunale è stata dunque quella di impegnare Acea a continuare a utilizzare queste fonti e di non fornire solo la “sua” acqua, così da continuare a garantire acqua 360 giorni all’anno. E a quanto pare questa richiesta dovrebbe essere stata accolta.
Mollica: “La maggioranza tradisce Ladispoli, doveva votare no”
“Dovevamo votare tutti contrari a questo “abuso” che ci sta deturpando di un servizio idrico integrato eccellente, che garantisce da 19 anni un servizio pubblico dell’acqua; per non parlare dell’aumento esponenziale che ci sarà sulla bollettazione dell’acqua. Durante il mese di agosto abbiamo avanzato delle proposte e io stessa ne ho richieste ben tre che Acea non ha neanche preso in considerazione. Ovviamente questo è un torto a tutta la comunità. Mi oppongo fortemente a questo passaggio e lo faccio per difendere tutti i cittadini di Ladispoli, tutti i dipendenti che hanno onorato e sentito proprio questo servizio”. Questo il commento di Amelia Mollica Graziano.
La Ciarlantini e Garau: “Da Flavia ad Acea senza concertazione”
“Lunedì 19 e martedì 20 ci sono stati due consigli comunali, che hanno trattato due temi che segneranno negativamente la città. Uno, è il parcheggio multipiano in Vicolo Pienza, scelta che provocherebbe un ulteriore congestionamento del traffico, oltre che un’opera, che comporterebbe un disagio a chi vive nei palazzi, che si affacciano sul parcheggio. Noi avevamo proposto di spostare lo studio di fattibilità, nel parcheggio realizzato dopo il cavalcavia, proposta respinta dalla maggioranza del sindaco Grando, mentre il consiglio del 20 ha trattato il passaggio ad Acea Ato2, un disastro votato e voluto da tutti i partiti (esclusa qualche sporadica eccezione) che siedono in Parlamento, oltretutto tradendo la volontà espressa dai cittadini con il referendum sull’acqua. Per non essere da meno e anche se l’adesione era obbligatoria, l’amministrazione Grando ha voluto metterci del suo, peggiorando la già drammatica scelta. Infatti, sull’argomento, in questi due anni è scomparsa dai radar, dopo un’apparizione, in una manifestazione di chiara propaganda politica, sapendo già, che l’adesione era ormai obbligatoria, invece di informare la città, di come si stava procedendo con la trattativa ,per tutelare il più possibile l’interesse della città, ha preferito il silenzio, per arrivare in consiglio comunale con una convenzione tenuta nei cassetti e presentata, a noi consiglieri il 4 agosto, senza mai informare i cittadini. L’ultimo consiglio comunale che aveva trattato la questione risale al 28 Gennaio 2020. La convenzione consegnata soltanto per prassi, perché nei fatti non c’è stata nessuna possibilità di incidere per migliorarla, abbiamo cercato di proporre uno sportello al pubblico, le casette dell’acqua gratuita e di investire per portare l’acqua potabile ai Monteroni. Tutte proposte respinte, svolta la possibilità di avere due casette dell’acqua con il costo della stessa sostenuto dal comune. Il disastro è compiuto avremo sicuramente bollette più care, senza nessun miglioramento”. Questo invece il commento dei consiglieri comunali Roberto Garau e Daniela Ciarlantini.
Il commento di Ladispoli Attiva
“Ieri è stato un giorno tristissimo per la nostra comunità. Per colpa di leggi nazionali che non hanno mai recepito i principi ispiratori del referendum del 2011 sull’acqua pubblica, il consiglio comunale ha dato il via libera al passaggio da parte del comune di Ladispoli al servizio idrico integrato gestito da Acea Ato 2.A breve, il costo delle bollette aumenterà a dismisura e tutti i servizi connessi, come gli allacci e guasti ad esempio, saranno gestiti da remoto in assenza di un ufficio fisico in città. Da oggi, i cittadini di Ladispoli non saranno più utenti di un servizio, ma clienti di un prodotto con tutto quelle che ne consegue”.
Redazione
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