martedì, Aprile 30, 2024

Roma, all’ospedale Sant’Andrea atti persecutori e mobbing: una dottoressa presenta ricorso al Tribunale Civile

Atti persecutori, mobbing e demansionamento. A denunciarli è un ricorso al Tribunale civile di Roma, sezione Lavoro, contro l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, promosso dalla dottoressa Maria Beatrice Palma De Marco, rappresentata dall’avvocato Riccardo Demontis. Il procedimento è attualmente in corso, pertanto l’Azienda, interpellata dall’Adnkronos, non ritiene opportuno riportare alcun commento. La dottoressa De Marco è dipendente presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea con qualifica di dirigente sanitario psicologo, con anzianità superiore a 15 anni. Fin dagli inizi del rapporto di lavoro ha lamentato ripetutamente e continuativamente, si scrive nel ricorso, “soprusi, ingerenze e violazioni contrattuali durante lo svolgimento della propria attività”. In particolare, recita il ricorso: “la reiterata, pervasiva e sistematica attività vessatoria rivolta nei propri confronti, del tutto ingiustificatamente quanto illegittimamente”; “la mancata assegnazione dal 2011 ad oggi di una postazione di lavoro stabile e idonea allo svolgimento della propria attività di psicologa e psicoterapeuta”; “la mancata comunicazione da parte degli organi preposti dell’azienda sia degli obiettivi della UOD sia di quelli personali, nonché la mancata predisposizione e consegna delle schede di valutazione annuale, unitamente a errate indicazioni od omissioni circa l’esatta qualifica professionale, con evidente correlato pregiudizio economico, anche in termini di retribuzione variabile, per la dottoressa De Marco”.
Redazione
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