venerdì, Maggio 3, 2024

Elezioni 2022, i numeri del centrodestra della Meloni: 235 seggi alla Camera e 112 al Senato

Sono 235 i seggi conquistati dal centrodestra alla Camera in seguito ai risultati delle elezioni politiche. Secondo i dati diffusi dal Viminale, la coalizione di centrosinistra avrà 80 seggi, il Movimento 5 Stelle 51, Azione-Italia Viva 21. Tre seggi vanno alla Sudtiroler Volkspartei e uno a De Luca sindaco d’Italia. In Senato 112 seggi vanno al centrodestra, 39 al centrosinistra. Al M5S vanno 28 seggi, 9 ad Azione-Italia Viva e 1 a De Luca sindaco d’Italia. C’è poi il senatore eletto in Valle d’Aosta nell’uninominale che fa parte della coalizione di centrodestra. In Trentino Alto Adige sono stati eletti due senatori di Svp, due del centrodestra, due del centrosinistra. Per la circoscrizione Estero sono stati eletti 3 senatori nel Pd e 1 nel Movimento associativo italiani all’estero-Maie.
Il trionfo di Giorgia Meloni
Si traduce così il 43,79% dei voti con cui il centrodestra vince le elezioni. Una coalizione a trazione Fratelli d’Italia, schizzato in 9 anni dal misero 1,9% del 2013 al 26% di domenica, ma soprattutto a trazione Giorgia Meloni, visto che la maggior parte dei commentatori attribuisce a lei la performance del suo partito che, inaspettatamente non sfonda al Sud bensì al Nord, dove è ovunque il primo partito. Nel giorno del suo trionfo, la leader di FdI sceglie però il low profile, limitandosi a postare un bigliettino che le ha scritto la figlia e disertando la conferenza stampa all’hotel Parco dei principi, dove, invece, vanno i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida, insieme al responsabile dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli. E proprio Lollobrigida sembra dare la linea sulle riforme costituzionali, a partire dal presidenzialismo, ammettendo che “si può provare a migliorare la Costituzione, tenendo conto che è bella, ma che ha anche 70 anni di età”. Berlusconi: “Noi determinanti”, tensione nella Lega – Silvio Berlusconi, dopo una campagna elettorale giocata da protagonista, rivendica i risultati ottenuti da Forza Italia. Il suo ‘centro’ si conferma “decisivo” per il successo della coalizione trainata da FdI e diventerà garante di europeismo e atlantismo del prossimo governo. “Un buon rapporto con i nostri storici alleati degli Stati Uniti e dei maggiori Paesi dell’Unione Europea è essenziale per il futuro dell’Italia”, avverte il leader azzurro, che si impegna a lavorare in prima linea per il bene del Paese, chiedendo già da ora un intervento contro il caro bollette. L’8,77% dei voti raccolto dalla Lega alimenta la tensione nel Carroccio. Matteo Salvini tuttavia non ha alcuna intenzione di lasciare la segreteria, con buona pace di chi ha chiesto “dimissioni immediate” mettendoci la faccia, come l’ormai ex parlamentare Paolo Grimoldi, e chi invece fa trapelare l’insoddisfazione. Il governatore del Veneto Luca Zaia non nasconde che il risultato è “deludente” e spiega che questo “è un momento delicato per la Lega ed è bene affrontarlo con serietà” ed “è doveroso che siano ascoltate le posizioni, anche le più critiche”.
Redazione
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