venerdì, Maggio 3, 2024

Reddito di cittadinanza: la Campania al 1° posto per numero di famiglie che lo percepiscono

La Campania è la regione europea con la percentuale più alta di abitanti che vivono in famiglie “a bassa intensità di lavoro”, cioè in nuclei con adulti under 60 (esclusi gli studenti e i pensionati) che lavorano meno del 20% dell’orario potenziale. È quanto emerge dalle tabelle Eurostat sulla povertà. La Campania è anche la regione con il numero maggiore di famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Secondo i dati Eurostat, tre abitanti under 60 su 10 della Campania vivono in famiglie “a bassa intensità di lavoro”. Si tratta del 29,6% di abitanti che vive in nuclei nei quali si lavora poco. I dati sono riferiti al 2021 e registrano un forte aumento rispetto al 25,6% segnato nel 2020 e al 18,6% del 2019. La media italiana è pari all’11,7%, quindi la percentuale campana è oltre due volte più alta. Nell’Ue, la Campania è seguita dalla spagnola Ciudad de Melilla situata sulla costa orientale del Marocco, nell’Africa del Nord (26,5%, ma in miglioramento sul 2020). Non sono disponibili i dati sulla bassa intensità di lavoro delle regioni d’oltremare francese, di solito con tassi di occupazione tra i peggiori in Europa. Il dato della Campania, ancora provvisorio, è il più alto dall’inizio delle serie storiche nel 2003 e potrebbe essere legato anche in parte alla possibilità di percepire il Rdc, misura introdotta dal governo gialloverde nel 2019. La Campania, come detto, è anche la regione con il numero maggiore di famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza: su 5,6 milioni di abitanti, ci sono 236.973 famiglie che hanno ricevuto l’assegno a luglio (che salgono a 256.986 se si aggiungono quelle con la pensione di cittadinanza), per 628mila persone interessate. In Lombardia, dove ci sono quasi 10 milioni di abitanti, i nuclei con il reddito sono meno di un terzo (83mila) e le persone interessate poco più di un quarto (160mila).Guardando alle altre regioni italiane, in Sicilia il tasso delle persone che vivono in famiglie nelle quali si lavora meno del 20% del  potenziale è al 22,9%, ma in calo dal 23,2% del 2020. Il dato sulle famiglie “a bassa intensità di lavoro” è in forte aumento in Calabria: dall’8,8% all’11,8%. In Emilia Romagna solo il 3,9% delle persone under 60 vive in famiglie nelle quali si lavora meno del 20% del potenziale. In Italia nel complesso la percentuale è salita dall’11% all’11,7%. Prendendo in considerazione le persone a rischio povertà, cioè coloro che hanno un reddito disponibile inferiore al 60% della media nazionale dopo i trasferimenti sociali, al primo posto nell’Unione europea troviamo la Sicilia: 38,1%, in calo rispetto al 38,2% del 2020. Al secondo posto la Campania, con il 37,6% (in calo rispetto al 39,7% del 2020). Guardando alla deprivazione materiale – cioè la difficoltà ad affrontare alcune spese come il riscaldamento adeguato della casa, il possesso dell’auto o un pasto proteico tre volte a settimana – la Campania è al 14%, ma i dati si fermano al 2020 (era al 16,6% nel 2019). Le regioni del Sud sono anche quelle con il tasso di occupazione più basso in Europa, con quattro territori sui peggiori cinque: la Sicilia nel 2021 registra un tasso di occupazione al 41,1% e la Campania al 41,3% tra i 15 e i 64 anni, a fronte di una media europea al 68,4% e italiana al 58,2%
Redazione
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