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lunedì, Giugno 17, 2024

Blitz della Dda sulla Sanità della Basilicata: oltre cento indagati tra cui il presidente della Regione Vito Bardi

“Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti”: lo ha detto il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, indagato nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità in Basilicata. “Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto”, ha aggiunto Bardi. Fonti vicine al governatore lucano hanno inoltre sottolineato che le delibere oggetto dell’inchiesta “sono atti pubblici, approvate senza secondi fini”. Per quanto riguarda i tamponi, Bardi ha sottolineato di “non aver ricevuto alcun favore”. Nell’inchiesta, oltre a Bardi sono indagati anche gli assessori Francesco Fanelli (ex all’agricoltura, ora alla sanità) e Donatella Merra (infrastrutture), entrambi della Lega. L’operazione ha portato in carcere il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale lucano, Francesco Piro (candidato alle Politiche del 25 settembre scorso), mentre è agli arresti domiciliari la sindaca di Lagonegro (Potenza), Maria Di Lascio.
Dda: “Capogruppo FI Basilicata aveva relazioni con i clan”
Francesco Piro, il capogruppo di Forza Italia arrestato stamani, aveva “relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata”. Secondo la Dda di Potenza, “non di rado per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, e a scopo intimidatorio, ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi”.
Oltre cento gli indagati
Sono oltre cento gli indagati. Proprio la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, nell’area sud della regione, sarebbe al centro dell’inchiesta che vede coinvolti diversi uomini politici e amministratori lucani. Le altre misure cautelari riguardano l’assessore lucano all’agricoltura, Francesco Cupparo (Forza Italia), a cui è stato notificato l’obbligo di dimora. Provvedimento analogo per l’ex assessore alla sanità, Rocco Leone (attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia). Il divieto di dimora nel capoluogo lucano e la misura interdittiva all’esercizio di funzioni pubbliche è stato notificato a Giuseppe Spera, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Potenza. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di induzione indebita, corruzione, tentata concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione.
Redazione
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