sabato, Maggio 4, 2024

Civitavecchia, La centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord non sarà convertita a gas

La centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia non sarà convertita a gas. Lo scorso 25 maggio, come scrive la Staffetta Quotidiana, storica testata del settore energia, Enel ha chiesto l’archiviazione della procedura di Via per il progetto di conversione a gas della centrale. Il primo agosto il ministero della Transizione ecologica ha poi archiviato la pratica per l’autorizzazione. Il 20 settembre è arrivata anche l’archiviazione della Via- Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione Lazio, spiega ancora la Staffetta Quotidiana. Così risulta dalla delibera pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio N. 83 Ordinario D.lgs. n.152/2006 relativa al progetto di ‘Sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuova unità a gas presso la centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia (RM)’. “È dunque ufficiale la rinuncia dell’Enel a nuovi impianti a gas- spiega la Staffetta Quotidiana- dopo la decisione di non partecipare con il progetto alle aste del capacity market e dopo lo stop della Regione Lazio decretato nell’estate del 2021 su spinta del M5S”. A questo punto, mentre l’impianto a carbone continua la sua produzione nel difficile periodo di crisi del gas che Europa e Italia stanno affrontando in seguito alla crisi ucraina, si riapre la partita sul futuro della centrale di Civitavecchia. Da questo punto di vista anche Enel si è detta aperta a soluzioni alternative. “Gioiamo alla notizia della rinuncia alla riconversione a gas da parte di Enel della centrale principalmente per due motivi, uno ambientale e uno sociale”, dichiara il portavoce nazionale di Fridays For Future Mathias Mancin. “Una centrale a gas avrebbe continuato a inquinare, difatti le sue emissioni sono molto più surriscaldanti”, inoltre, valuta Mancin, “dal punto di vista sociale la riconversione presentata da Enel avrebbe portato licenziamenti di massa con la ricollocazione di dipendenti di Civitavecchia in altre strutture e centrali italiane“. La notizia della rinuncia alla conversione a gas, quindi, “ci permette di gioire- prosegue il portavoce nazionale di Fridays For Future- perché si dovrebbe fermare un ciclo che dura da 70 anni, lasciando la possibilità di puntare su progetti alternativi che sono già sui tavoli del MiTE, ad esempio l’eolico offshore, una piattaforma di pale eoliche in mare aperto, senza inquinamento visivo e ambientale”. Un progetto, questo, “che porterebbe a una ridisposizione del territorio nella filiera industriale per la manutenzione delle pale eoliche” con positive ricadute occupazionali, conclude Mancin, un “passaggio importante anche per noi movimenti cittadini ambientalisti, perché non ci siamo mai fermati da quando esiste la centrale a carbone”.
Redazione
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