martedì, Maggio 21, 2024

Festa del Cinema di Roma, parla l’attore Giulio Base “Al nuovo ministro della Cultura che sta per essere nominato chiederei di dare importanza alle arti figurative”

“Al nuovo ministro della Cultura che sta per essere nominato chiederei di dare importanza alle arti figurative, al cinema, al teatro, alla danza, al balletto, alla musica. Perché sono la temperatura della civiltà e dell’etica di un popolo. E noi italiani questa temperatura ce l’abbiamo da sempre molto alta, non solo in Italia ma nel mondo”. Parola di Giulio Base che, all’Adnkronos, fa un appello al futuro ministro della Cultura del governo che sta per nascere. Il regista e attore romano è alla Festa del Cinema di Roma per presentare il suo nuovo film, ‘Il Maledetto’, una rivisitazione del Macbeth in chiave gangster movie. “L’idea di mettere in scena il Macbeth in un film mi è nata moltissimi anni fa, nel 1993 -spiega Base- quando lessi su un quotidiano nazionale il soggetto di Luchino Visconti e Suso Cecchi D’Amico su Macbeth moderno ambientato nel mondo della finanza. Si unisca al fatto che uno dei miei generi preferiti al cinema è il gangster movie. Queste cose nel tempo si sono unite: ho pensato che se si vuole rileggere il Macbeth il noir, il thriller è quasi la sua collocazione perfetta. Lì c’è un generale che vuole farsi re, nel mio film un piccolo ‘picciotto’ di provincia che vuole diventare padrino”. Il regista osserva: “Studiando e documentandomi mi sono accorto poi che quasi tutti possono essere Macbeth, da ‘Scarface’ al ‘Padrino’, ‘Nemico Pubblico’, ascese e cadute di un eroe tragico, spesso suo malgrado, che sogna delle cose più grandi di lui”. Uno stile forse inedito per il regista, con spargimenti di sangue e violenza. “Forse per me è inedito -dice Base- ma la tragedia shakesperiana è la tragedia del sangue, della morte e del buio, della notte, delle streghe”. Per esaltare le atmosfere, colpisce l’uso di un sonoro cupo, ipnotico. “Certamente c’è stato un uso del sonoro particolare per rendere questo film unico nel suo genere”, conferma il regista. Che chiosa: “Ho cercato di miscelare tutti questi elementi in un mondo contemporaneo in cui la criminalità è sanguinaria, e mi auguro di essere riuscito a fare quello che dalla notte dei tempi si dice possa fare la tragedia, cioè comunicare una catarsi”.
Redazione
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