lunedì, Aprile 29, 2024

La “rivoluzione” di Giorgia Meloni, prima donna premier in Italia: il ritratto di una 45enne di successo

E’ Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, a rompere il “soffitto di cristallo” di Palazzo Chigi. E’ storia: è lei infatti la prima donna presidente del Consiglio della Repubblica italiana, incaricata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a formare il 67esimo governo italiano, di centrodestra come uscito dalle urne il 25 settembre. A 45 anni, come Amintore Fanfani (presidente del Consiglio nel 1954, a 45 anni e 11 mesi), ma Giorgia Meloni non è la più giovane: lo scettro è saldo nelle mani di Matteo Renzi, a capo del governo nel 2014 a 39 anni. L’Italia era rimasta tra nove Paesi Ue a non avere mai avuto al suo timone una donna. Ma, con l’addio di Liz Truss, Giorgia Meloni diventa la nona donna premier in Europa.
Il curriculum politico di Giorgia Meloni – La presidente di Fdi diventa la prima premier donna della Repubblica Italiana. Un traguardo tagliato dopo un lungo percorso politico tutto a destra. Romana, classe ’77, la nuova presidente del Consiglio cresce nel popolare quartiere della Garbatella a Roma assieme alla mamma Anna (“la persona alla quale devo tutto”) e alla sorella Arianna, e dovendo fare i conti con un’infanzia segnata dall’abbandono del padre. Oggi, a 45 anni, succede a Mario Draghi da leader del primo partito italiano e presidente dei Conservatori europei. L’impegno politico della neo premier ha radici lontane. Nel 1992, a 15 anni, aderisce al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale e fonda il coordinamento studentesco ‘Gli Antenati’, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dal ministro Rosa Russo Iervolino. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di ‘Azione Studentesca’, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal Ministero della Pubblica istruzione. Nel 1998, a soli 21 anni, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002. Dal febbraio 2001 al 2004, fa parte del comitato di reggenza nazionale di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani durante il congresso nazionale di Viterbo. Nel 2006, a 29 anni, viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, e dal 2006 al 2008 ricopre la carica di Vicepresidente della Camera dei Deputati. Nel 2008 Meloni viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista del Popolo della Libertà, nella Circoscrizione XVI, Lazio 2. Dal maggio 2008 al novembre 2011 ricopre l’incarico di ministro della Gioventù del IV governo Berlusconi. Dal 2008 al 2010 è membro della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Dal 2010 è membro della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Dal 2009 al 2012 è presidente della Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà. Nel dicembre 2012 Meloni lascia il Popolo della Libertà per fondare, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia per il quale alle politiche del 2013 (in cui raccoglie l’1,9%) è rieletta alla Camera dei Deputati ricoprendo poi il ruolo di capogruppo a Montecitorio. L’8 marzo 2014, dopo essersi candidata alle primarie di FdI, viene eletta presidente nazionale (poi riconfermata nel 2017). Nel 2016 si candida a sindaco di Roma, ma alle amministrative ottiene il 20,64% dei voti non riuscendo a passare il primo turno. Alle politiche del 2018 Fdi si presenta all’interno della coalizione di centrodestra, risultando il terzo partito dello schieramento dopo Forza Italia e Lega, ottenendo il 4,3% dei voti sia alla Camera che al Senato. Da allora il partito guidato da Meloni si caratterizza per una crescita costante. Alle europee del 2019, Fratelli d’Italia raggiunge il 6,4%. Nello stesso anno arriva anche il buon risultato alle regionali visto che riesce a far eleggere il suo primo presidente di Regione in Abruzzo (Marco Marsilio). Nel settembre 2020 conquista con un proprio candidato (Francesco Acquaroli) anche la guida della Regione Marche. La storia recente è segnata dall’opposizione ai governi Conte I, Conte II e Draghi, fino allo storico successo certificato dall’esito del voto del 25 settembre scorso. Alle elezioni Fdi centra il miglior risultato della sua storia: è il primo partito sia alla Camera sia al Senato con il 26%, consentendo alla coalizione di centrodestra di ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. E a Meloni di diventare la nuova inquilina di Palazzo Chigi.  E’ Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, a rompere il “soffitto di cristallo” di Palazzo Chigi. E’ storia: è lei infatti la prima donna presidente del Consiglio della Repubblica italiana, incaricata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a formare il 67esimo governo italiano, di centrodestra come uscito dalle urne il 25 settembre. A 45 anni, come Amintore Fanfani (presidente del Consiglio nel 1954, a 45 anni e 11 mesi), ma Giorgia Meloni non è la più giovane: lo scettro è saldo nelle mani di Matteo Renzi, a capo del governo nel 2014 a 39 anni. L’Italia era rimasta tra nove Paesi Ue a non avere mai avuto al suo timone una donna. Ma, con l’addio di Liz Truss, Giorgia Meloni diventa la nona donna premier in Europa.
Il curriculum politico di Giorgia Meloni – La presidente di Fdi diventa la prima premier donna della Repubblica Italiana. Un traguardo tagliato dopo un lungo percorso politico tutto a destra. Romana, classe ’77, la nuova presidente del Consiglio cresce nel popolare quartiere della Garbatella a Roma assieme alla mamma Anna (“la persona alla quale devo tutto”) e alla sorella Arianna, e dovendo fare i conti con un’infanzia segnata dall’abbandono del padre. Oggi, a 45 anni, succede a Mario Draghi da leader del primo partito italiano e presidente dei Conservatori europei. L’impegno politico della neo premier ha radici lontane. Nel 1992, a 15 anni, aderisce al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale e fonda il coordinamento studentesco ‘Gli Antenati’, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dal ministro Rosa Russo Iervolino. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di ‘Azione Studentesca’, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal Ministero della Pubblica istruzione. Nel 1998, a soli 21 anni, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002. Dal febbraio 2001 al 2004, fa parte del comitato di reggenza nazionale di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nel 2006, a 29 anni, viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, e dal 2006 al 2008 ricopre la carica di Vicepresidente della Camera dei Deputati. Nel 2008 Meloni viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista del Popolo della Libertà, nella Circoscrizione XVI, Lazio 2. Dal maggio 2008 al novembre 2011 ricopre l’incarico di ministro della Gioventù del IV governo Berlusconi. Dal 2008 al 2010 è membro della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Dal 2010 è membro della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Dal 2009 al 2012 è presidente della Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà. Nel dicembre 2012 Meloni lascia il Popolo della Libertà per fondare, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia per il quale alle politiche del 2013 (in cui raccoglie l’1,9%) è rieletta alla Camera dei Deputati ricoprendo poi il ruolo di capogruppo a Montecitorio. L’8 marzo 2014, dopo essersi candidata alle primarie di FdI, viene eletta presidente nazionale (poi riconfermata nel 2017). Nel 2016 si candida a sindaco di Roma, ma alle amministrative ottiene il 20,64% dei voti non riuscendo a passare il primo turno. Alle politiche del 2018 Fdi si presenta all’interno della coalizione di centrodestra, risultando il terzo partito dello schieramento dopo Forza Italia e Lega, ottenendo il 4,3% dei voti sia alla Camera che al Senato. Da allora il partito guidato da Meloni si caratterizza per una crescita costante. Alle europee del 2019, Fratelli d’Italia raggiunge il 6,4%. Nello stesso anno arriva anche il buon risultato alle regionali visto che riesce a far eleggere il suo primo presidente di Regione in Abruzzo (Marco Marsilio). Nel settembre 2020 conquista con un proprio candidato (Francesco Acquaroli) anche la guida della Regione Marche. La storia recente è segnata dall’opposizione ai governi Conte I, Conte II e Draghi, fino allo storico successo certificato dall’esito del voto del 25 settembre scorso. Alle elezioni Fdi centra il miglior risultato della sua storia: è il primo partito sia alla Camera sia al Senato con il 26%, consentendo alla coalizione di centrodestra di ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. E a Meloni di diventare la nuova inquilina di Palazzo Chigi. Le donne nell’Ue – Fino a oggi l’Italia era tra i nove Stati membri dell’Unione europea che non avevano mai avuto una donna a capo del governo. Gli otto che mantengono questa condizione sono attualmente: Spagna, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Malta, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro. Mentre, già oltre 40 anni fa, il primo Paese dell’Unione europea ad avere una prima ministra fu il Portogallo: Maria de Lourdes Pintasilgo fu nominata a capo del governo nel 1979, la prima ma anche l’ultima a capo di un governo portoghese.
Redazione
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