lunedì, Aprile 29, 2024

“Nel 21° secolo la vergogna di una città che non ha più loculi per seppellire i defunti”

Mozione dei consiglieri Orsomando, Ramazzotti, Moscherini, Bucchi e Vecchiotti

Salvatore Orsomando, Lamberto Ramazzotti, Gianni Moscherini, Luigino Bucchi e Emanuele Vecchiotti hanno presentato una mozione per la modifica dell’articolo 49 del regolamento comunale, finalizzata a riaprire i termini per il rinnovo della concessione dei loculi cimiteriali, “visto il fallimento totale dell’operazione, per cui con lo stesso articolo pensavano di poter risolvere la carenza dei loculi nei cimiteri comunali”. “Dopo quasi vent’anni – scrivono i consiglieri d’opposizione – con il centrosinistra al governo della città, continuiamo ad assistere a una delle realtà più scandalose nella gestione dei servizi comunali. La storia recente, ci ricorda che l’emergenza inerente la carenza di loculi nei cimiteri, è stata affrontata probabilmente con grave superficialità dagli amministratori ceriti, che mettendo in campo una serie di iniziative a dir poco sconvolgenti e senza senso, hanno probabilmente spinto le famiglie dei defunti a cremare i propri congiunti, evitando così di subire l’onta ad essere seppelliti in altri comuni. Andando per ordine, nel Maggio del 2015, l’Amministrazione Comunale si accorge che Cerveteri ha bisogno di un cimitero, cercando di scaricare le responsabilità di tale situazione all’indirizzo degli amministratori del passato, senza però tener conto o facendo finta di non sapere, che alcuni attuali amministratori, con vari incarichi, erano al governo dal lontano 2003. E’ di quel periodo, (maggio2015), la proposta di finanza di progetto (project financing), che una società presenta spontaneamente senza che nessuno glielo aveva mai chiesto e che comunque, guarda caso, il comune di Cerveteri accettava richiedendo ad integrazione alcuni documenti al fine di poter valutare la bontà e la fattibilità complessiva dell’intervento. Nel luglio 2015, la società proponente, provvedeva all’integrazione dei documenti ad eccezione del piano economico finanziario asseverato, che tre mesi dopo, l’amministrazione richiedeva di nuovo alla società proponente, per poter procedere alla valutazione della proposta, richiedendo inoltre la modifica delle tariffe previste nel progetto per la vendita dei loculi. Per farla breve e non entrare nei dettagli, che comunque abbiamo all’epoca esposto agli organi competenti, la società proponente e unica partecipante al bando, non si aggiudicava la gara, facendo poi ricorso al TAR che ne sanciva l’esclusione definitiva e che tra le motivazione vi erano proprio le problematiche inerenti il piano economico finanziario. E’ chiaro che durante questa presunta pantomina, l’amministrazione comunale metteva comunque in atto una serie di interventi, per provare ad arginare la sempre più difficile situazione, tant’è vero che oltre a ricorrere al soccorso del cimitero del comune di Ladispoli, che si ‘è reso disponibile ad ospitare i nostri defunti con un atto poi revocato per esigenze proprie, nel 2016 il Consiglio Comunale approvava la modifica di alcuni articoli del regolamento cimiteriale, per rientrare in possesso dei loculi con scadenza cinquantennale al cimitero vecchio e scadenza trentennale in altri cimiteri. Operazione avviata con un Avviso pubblico nel ottobre del 2018 con scadenza semestrale, così come sancito nell’articolo 49 del regolamento cimiteriale, che entro quel periodo dava la possibilità ai congiunti dei defunti inseriti in appositi elenchi allegati a determinate ordinanze, di poter rinnovare la concessione del loculo entro quella scadenza, altrimenti, oltre la scadenza, si sarebbe attivato il processo di estumulazione per liberare i loculi, con l’obiettivo tutt’ora vigente di poterli riutilizzare, al fine di sopperire alle gravissime carenze degli stessi. Purtroppo, l’amministrazione comunale, che con questa operazione contava di poter liberare ogni anno i loculi necessari al fabbisogno annuale, non aveva fatto i conti con le salme non mineralizzate, che per legge, dopo l’estumulazione, devono seguire sotto terra il processo di demineralizzazione per poi essere destinate all’ossario comune. Ad oggi, dopo quattro anni dall’ inizio di determinate operazioni e tenendo conto del pochissimo spazio per i posti a terra purtroppo quasi sempre saturi, abbiamo, non solo assistito al classico detto “si spoglia un altare per vestirne un altro”, ma nello stesso tempo non è stato raggiunto alcun obiettivo con gli elenchi delle estumulazioni, che dopo quattro anni sono ancora ferme al palo. Tenendo conto che ogni anno servono circa 200 loculi, con questa scientifica e mirabolante operazione, in quattro anni se ne sono recuperati solo 31 e che di questi, 27 sono andati ad occupare i posti a terra, togliendo comunque un’altra utilità nella gestione dei cimiteri. Di seguito la situazione dei cimiteri e i numeri del fallimento dell’operazione sancita nell’attuale regolamento cimiteriale.
Redazione
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