lunedì, Maggio 6, 2024

Calcio, il leggendario Sandro Mazzola spegne 80 candeline

Compie 80 anni Sandro Mazzola, una delle leggende della Grande Intere  e di tutto il calcio italiao. Ha festeggiato il suo compleanno al ristorante Botinero, roccaforte interista per eccellenza, di proprietà di Javier Zanetti. Tra i presenti anche i compagni di mille battaglie Luisito Suarez e Gianfranco Bedin. Qui vi raccontiamo la sua storia e vi ricordiamo un appuntamento da non perdere su Sky Sport Calcio e on-demand. Prima di essere solamente Sandro, Mazzola è stato “il figlio di Valentino”, capitano e leggenda del Grande Torino, la squadra più forte d’Italia (se non del mondo), che perse la vita con i suoi compagni nell’incidente aereo di Superga del 4 maggio 1949. Scoperto e cresciuto nelle giovanili dell’Inter da due campioni della storia nerazzurra, Benito Lorenzi e Giuseppe Meazza, esordisce il 10 giugno 1961 nel derby d’Italia contro la Juventus. Angelo Moratti, padre di Massimo, mandò in campo la Primavera per protestare contro la ripetizione della partita e Sandro su rigore segnò l’unico gol interista contro i 9 della Juve, di cui 6 realizzati dall’argentino Omar Sivori. Nelle successive stagioni diventa subito un perno dell’Inter allenata da Helenio Herrera. Nell’ultima partita del campionato 1962/1963, il primo vinto da Mazzola, riceve la maglia del Torino indossata da suo padre Valentino. A consegnarla è il capitano granata Enzo Bearzot, futuro ct dell’Italia campione del mondo nel 1982. Dopo il campionato, arriva anche la Coppa dei Campioni nel 1964, la prima vinta dall’Inter. Nella finale contro il Real Madrid di Puskas e Di Stefano, firma la doppietta decisiva nel 3-1. A fine stagione ci sarà anche la prima Coppa Intercontinentale contro l’Independiente. Agli argentini segnò nel match di ritorno vinto 2-0 a Milano. Mazzola ha indossato solo la maglia dell’Inter nella sua carriera: si è ritirato al termine della stagione 1976/1977 dopo 162 gol in 570 presenze. Nel suo palmares ci sono 4 campionati, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, un titolo di capocannoniere in Italia nel 1965 (17 gol) e uno in Champions nel 1964 (7 gol) e un secondo posto nel Pallone d’Oro 1971 dietro a Johan Cruyff. Plasmato come attaccante da Herrera, arretrò la posizione negli ultimi anni della sua carriera diventando un ottimo centrocampista.
Redazione
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