sabato, Maggio 18, 2024

Si è spento a 78 anni Giuseppe Bono, ex ad di Fincantieri

“È mancato Giuseppe Bono, Peppino. Un amico fraterno, grande uomo, straordinario capitano d’industria. Ha dedicato tutta la sua vita a costruire ricchezza per l’Italia. Lo conobbi appena arrivato a Fincantieri, che era in grave difficoltà. Ora ha i migliori prodotti al mondo”. Così su Twitter il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dà notizia della morte dell’ex ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, deceduto all’età di 78 anni. “Con grande dispiacere ho appreso la notizia della morte di Giuseppe Bono. ‘Maiora premunt’ mi aveva scritto appena qualche giorno fa, in un veloce scambio di messaggi. Le sue ultime parole, per quanto mi riguarda: anche in quel motto ho letto ancora una volta tutta la sua passione e amore per l’industria italiana. Una passione che ha coltivato negli anni in maniera concreta fino all’ultima lunghissima esperienza come amministratore delegato in Fincantieri. Un percorso, un modo di agire disinteressato e competente che è di esempio per tutti noi”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ricorda l’ex ad di Fincantieri in una nota. Giuseppe Bono era Fincantieri. E Fincantieri è stata Giuseppe Bono per vent’anni e più, visto che quello che l’impresa è oggi coincide con quello che il manager ha costruito. Difficile trovare nella storia dell’industria italiana una fusione così totalizzante tra un uomo e l’impresa per cui ha lavorato. Chiunque ne abbia potuto parlare direttamente con lui, a prescindere dalle interviste e dalle dichiarazioni ufficiali, ha potuto percepire l’adesione incondizionata, identitaria, al suo ruolo di capoazienda. Quando parlava di commesse ottenute, o di quelle da inseguire, così come quando parlava degli uomini che lavoravano per lui, teneva insieme una determinata affermazione del proprio potere, che molti hanno raccontato anche per i caratteri di una durezza a tratti anche rivendicata, con una insistita professione di appartenenza alla causa. Bono considerava Fincantieri casa sua, con i pregi e i difetti che ne derivano. A chi sosteneva che vent’anni alla guida della stessa grande azienda fossero un’anomalia, rispondeva con fermezza: le persone e le aziende vanno giudicate dai risultati e Fincantieri i risultati li sta facendo.  Come tutte le persone che hanno costruito carriere importanti partendo dal basso, Bono aveva un grande rispetto per il futuro, che nasceva anche da un consolidato spirito di rivalsa rispetto alle condizioni di partenza. Calabrese, di Pizzoni in provincia di Vibo Valentia, aveva origini umili. In un’intervista concessa Fortune Italia, a giugno 2018, spiegava bene cosa lo spingesse a guardare sempre avanti: “Dobbiamo sempre pensare al lavoro dei successivi dieci anni, dobbiamo pensare a un orizzonte temporale di 20 anni”. Anche questo approccio non è così frequente tra i top manager, spesso abituati a ragionare in termini di bonus da accumulare trimestre dopo trimestre.
Redazione
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