Volodymyr Zelensky ha detto di non credere alla prospettiva di negoziati di pace con la Russia finché Mosca continuerà a parlare nella lingua degli ultimatum. In un’intervista alla Cnn, il presidente ucraino ha detto: “Solo il Cremlino, solo una persona che guida la Russia, non è stanco di questa guerra. Lui – ha detto, riferendosi a Putin – può essere stanco della vita a causa della sua età, ma sicuramente non è stanco della guerra“. Zelensky ha osservato che quando la Russia vorrà davvero la pace, “la ascolteremo e ci incontreremo sicuramente”, tuttavia, per ora, le dichiarazioni della parte russa sui colloqui di pace rimangono solo parole. “Parole che non bastano – ha aggiunto -. Fermare la guerra, lasciare il nostro territorio, smettere di uccidere persone, iniziare a riparare i danni che causati al nostro Paese, assicurare i criminali alla giustizia… Ma per ora, queste sono solo parole”. “Non ho sentito altro che ultimatum dall’attuale presidente della Federazione Russa – ha detto ancora Zelensky -. A partire dal 24 febbraio, parlando di denazificazione e smilitarizzazione, ci sono stati solo ultimatum e l’intenzione di privarci sempre di qualche cosa, della nostra stessa terra. Per questo ho detto che non parlerò con questa persona, se autorizza e indice referendum fittizi. Sarebbe una mancanza di rispetto per la nostra gente, per i nostri diritti e le nostre libertà. Ma non ho chiuso la porta alle trattative. Ho detto che saremo pronti a parlare con la Russia, ma con una Russia diversa”. “Sarà possibile parlare – ha concluso – quando si riconosceranno occupanti e si mostreranno disponibili a restituirci tutto: terra, diritti, libertà, denaro e, soprattutto, giustizia. Perché, per i genitori che hanno perso i figli, i soldi non basteranno, non sono una priorità per loro. Hanno bisogno di giustizia. Ma finora non ho sentito dichiarazioni del genere dalla Federazione Russa, né da Putin, né da nessun altro”.