venerdì, Aprile 26, 2024

Usa, Trump insiste nel candidarsi per le elezioni del 2024. I repubblicani cercano però altre figure alternative

Sordo a ogni appello di chi gli chiedeva un rinvio di fronte ai dati sconfortanti delle elezioni di midterm, pronto a scaricare su altri le responsabilità sue e dei suoi improbabili candidati per le sconfitte, Donald Trump oggi, come da programma, annuncerà la sua nuova candidatura alla Casa Bianca. Ma in realtà l’universo repubblicano dopo la delusione elettorale appare impegnato a cercare di capire chi possa guidare in futuro il partito che, per la prima volta dal 2016, intravede senza Trump. In quest’ottica, quindi, per molti finanziatori, esponenti, e ovviamente possibili candidati alle presidenziali del 2024, le deludenti elezioni di midterm costituiscono la migliore opportunità per emarginare Trump – che il Wall Street Journal, voce dei conservatori Usa, ha bollato come “il principale sconfitto di midterm” – e guardare ad una nuova generazione di leader. E nel novero dei possibili leader post-Trump, ovviamente spicca la figura di Ron DeSantis, il governatore della Florida che, presentandosi come il volto di un trumpismo più accettabile, ha stravinto un secondo mandato, conquistando anche l’area di Miami, bastione dem grazie al voto ispanico. Il repubblicano italoamericanoImposta immagine in evidenza ha vinto con un vantaggio di 20 punti in uno stato che Trump ha conquistato per appena 3 punti. Nella lista vanno annoverati anche figure note, che sono state vicine a Trump poi hanno avuto con lui un strappo, come l’ex governatore del New Jersey, Chris Christie, e – ovviamente – l’ex vice presidente Mike Pence, tacciato come ‘traditore’ dai sostenitori di Trump che assaltarono il Congresso per impedirgli di ratificare la vittoria di Joe Biden. Emergono anche figure nuove, come il governatore della Virginia, Glenn Youngkin, che nel 2021 ha vinto in uno stato dove Biden aveva avuto 10 punti di vantaggio. E per questo, sostengono i ben informati, è insieme a DeSantis uno dei possibili avversari che Trump teme di più. Non mancano poi altri ex esponenti dell’amministrazione Trump, come – unica donna della lista – Nikki Haley, ex ambasciatrice all’Onu e Mike Pompeo, che è stato prima direttore della Cia e poi segretario di Stato e che – come del resto Pence – continua ad avere incontri con finanziatori di Trump. Infine Tim Scott, l’unico senatore repubblicano afroamericano che è stato rieletto in South Carolina – ha fatto capire che accarezza l’idea di una candidatura alla Casa Bianca. Raccontando che il nonno ha votato per l’elezione di Barack Obama, ha detto: “Spero che possa vivere a lungo abbastanza per vedere eletto un altro presidente americano di colore, questa volta però repubblicano”.
Redazione
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