giovedì, Maggio 2, 2024

Giornata per i diritti dell’infazia: Minori sempre più vittime di reati online

Minori sempre più vittime di reati online. Nel periodo 2020/2021 si registra infatti un notevole incremento in materia di reati di adescamento onlinecyberbullismo e sextorsion. E’ quanto emerge dal Rapporto sui minorenni vittime di abuso realizzato dal Servizio Analisi Criminale della polizia realizzato in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre. Nel Rapporto l’analisi è stata focalizzata su alcune forme di delittuosità che maggiormente hanno colpito i minori, nel biennio 2020-2021, nonché nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2022, confrontato con analogo periodo dell’anno precedente. Il rapporto analizza, per il biennio 2020-2021 e per i periodi gennaio-giugno 2021/2022, i delitti commessi relativi alle fattispecie delittuose abbandono di minori o incapaci, abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, adescamento di minorenni, atti sessuali con minorenne, maltrattamenti contro familiari e conviventi, pornografia minorile, sottrazione di persone incapaci, violazione degli obblighi di assistenza familiare, violenza sessuale. Nel 2021, il numero complessivo dei reati commessi è aumentato del 5% rispetto all’annualità precedente, che è stata, tuttavia, caratterizzata dall’emergenza epidemiologica da Covid: si passa infatti dai 36.498 delitti del 2020 ai 38.188 del 2021. Nel 2021 aumentano quasi tutti i reati presi in esame, mentre subiscono un decremento solo quelli di adescamento di minorenni, sottrazione di persone incapaci e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Per quanto riguarda l’adescamento online, i dati del 2021 hanno registrato un incremento del +33% rispetto all’anno 2020. La fascia di età 10-13 anni è quella più coinvolta, con una tendenza in aumento pari al 38% dei casi trattati lo scorso anno rispetto a quello precedente. Degno di attenzione, si rileva nel Rapporto, è il dato che riguarda il numero dei casi che coinvolgono bambini sotto i 10 anni: casistica numericamente quasi assente prima della pandemia, è attualmente presente a riprova del fatto che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno indotto un numero sempre più grande di piccoli internauti sul web, determinando per queste potenziali fragili vittime un incremento repentino del rischio di essere esposti ad approcci sessuali online da parte di adulti. Per i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021: per quanto riguarda la fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici, mentre l’incremento maggiore è quello che ha riguardato la fascia di età 14-17. “Nell’anno in corso si assiste a una diminuzione dei casi di cyberbullismo, che coincide con la normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che tale stato di cose e la fine delle restrizioni abbiano avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei, e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla ‘Polizia Postale’, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti di riferimento e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete”, si osserva. Tra il 2020 e il 2021 sono aumentati del 94% i casi di ‘sextortion’, un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo e fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. Il senso di intrappolamento che sperimentano le vittime è amplificato spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Risulta aumentato in particolare il cosiddetto ‘revenge porn’, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli