Ulteriori novità emergono nella ricostruzione delle ore che Giandavide De Pau, l’uomo accusato dell’omicidio delle tre donne trovate morte lo scorso giovedì nel quartiere Prati di Roma, ha trascorso dopo essersi allontanato dalla zona dei delitti. L’auto con cui si sarebbe spostato tra le due scene del crimine è stata ritrovata oggi incidentata in un deposito dagli investigatori che stanno effettuando sul mezzo di trasporto una serie di accertamenti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti della Procura di Roma, De Pau dopo essere stato nell’appartamento in via Riboty e aver ucciso le due donne cinesi, è andato in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte la colombiana Marta Castano Torres. Successivamente a bordo dell’auto, una Toyota IQ, ha avuto l’incidente. E qui per allontanarsi e andare a casa della madre, nel quartiere Ottavia, ha preso un taxi. Intanto gli investigatori stanno portando avanti anche gli accertamenti per la ricerca dell’arma, che si presume essere uno stiletto. Al vaglio dei tecnici i vestiti e il cellulare di De Pau, abbandonato nell’appartamento dove sono state trovate le prime due vittime. Al momento la procura di Roma, che contesta a De Pau il triplice omicidio aggravato ma non la premeditazione, sta formalizzando la richiesta di convalida del fermo, atto che precede la fissazione dell’udienza davanti al gip. Tra domani e mercoledì si terrà l’interrogatorio. Gli inquirenti intendono verificare quanto De Pau sia coinvolto anche in eventuali fatti violenti accaduti in passato e legati al mondo della prostituzione romano. Si scaverà per capire se è coinvolto in altri fatti violenti con modalità simili e ancora irrisolti, avvenuti in anni recenti nella capitale. Il presunto assassino, 51 anni, ha già una lunga fedina penale: numerosi i precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione e violazione di domicilio, oltre a due ricoveri psichiatrici.
