giovedì, Maggio 16, 2024

San Gennaro e il suo culto potrebbero diventare patrimonio dell’umanità dell’Unesco

San Gennaro e il suo culto potrebbero diventare patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Sabato a Napoli il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, annuncerà ufficialmente la candidatura del santo protettore della città, noto in tutto per il mondo per il miracolo del sangue. Se il sangue, custodito nel Duomo, si scioglie, è considerato un buon segno; altrimenti, sventure e guai per la città. Ora si aspetta il suo miracolo all’Unesco. Alla cerimonia saranno presenti anche istituzioni come il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “La candidatura è pronta: lo sottoporremo al ministro Sangiuliano”, fanno sapere dalla Curia. Ora toccherà al ministero della Cultura esaminare il dossier che si intitola “Culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel Mondo”. Non ci sarà soltanto quello legato al culto del santo, ma anche altre Regioni italiane potranno inviare le loro candidature. Alla fine di deciderà quella che la Commissione Nazionale Italiane per l’Unesco dovrà sottoporre alle Nazioni Unite.
Il miracolo del sangue
Il miracolo del sangue, cioè la sua liquefazione, avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno in cui si festeggia San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre, data che ricorda l’intervento del patrono che fermò, nel ‘600, l’eruzione del Vesuvio salvando così la città). Se la liquefazione avviene in tempi rapidi, è considerata di buon auspicio per Napoli e per i suoi abitanti. Il culto di San Gennaro non è diffuso soltanto a Napoli e dintorni (cosa di fatto scontata), ma è conosciuto in tutto il mondo. Come negli Usa, grazie alla forte comunità di campani immigrati nel corso degli anni oppure in Brasile, dove la devozione non è da meno.
Redazione
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