venerdì, Marzo 29, 2024

Il Lazio è la principale regione esportatrice italiana di prodotti farmaceutici

‘Il Settore Farmaceutico e Biomedicale nel Lazio: attrattività dell’ecosistema e prospettive di sviluppo’ è il titolo dello studio realizzato da Unindustria e dal centro di ricerca Luiss School of European Political Economy, con il contributo della Camera di Commercio Frosinone Latina, presentato oggi a Roma presso la Luiss Guido Carli.
Dalla ricerca, che ha analizzato l’impatto sull’economia regionale del comparto in termini di produzione, occupazione, valore aggiunto, esportazioni, ricerca e sviluppo, è emerso il ruolo centrale del settore nell’ecosistema del Lazio, sia in termini quantitativi che qualitativi. L’evento, moderato da Andrea Pancani giornalista e vicedirettore di La7, è stato l’occasione per evidenziare il ruolo delle imprese farmaceutiche, strategiche per lo sviluppo del Paese e che costituiscono un tessuto industriale da valorizzare e rafforzare attraverso azioni sinergiche con le Istituzioni.
Sono intervenuti Massimo Scaccabarozzi, presidente sezione Farmaceutica e Biomedicale Unindustria; Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start-up e innovazione della regione Lazio; Pierpaolo Pontecorvo, presidente di Unindustria Latina; Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina; Stefano Manzocchi, prorettore per la ricerca Luiss Guido Carli; Valentina Meliciani, direttore Luiss School of European Political Economy; Raffaello Bronzini, responsabile della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Roma di Banca d’Italia e Gian Paolo Manzella Svimez e Giovanni Tria, Fondazione Enea Tech e Biomedicale. Il settore farmaceutico e biomedicale occupa una posizione chiave nell’economia dei Paesi avanzati, posizionandosi al primo posto per spesa in ricerca e sviluppo per occupato e presentando un elevato valore aggiunto per addetto. Al di là del dato quantitativo, l’emergenza Covid 19 ha inoltre fatto emergere in tutta la sua evidenza la centralità del settore per il benessere collettivo. La capacità di reazione del settore all’emergenza, anche grazie a forme di collaborazione tra imprese e alla reattività dell’intera filiera, ha permesso di contenere i costi della pandemia.
Il settore ha inoltre un valore strategico derivante dalla specificità dei beni prodotti che generano esternalità positive, contribuendo ad accrescere il benessere sociale, la qualità e l’aspettativa di vita.
Un ulteriore elemento di attenzione è il contributo che la produzione di nuovi farmaci può dare alla riduzione dei costi del sistema sanitario nazionale. Nell’ecosistema regionale laziale, il settore farmaceutico e biomedicale gioca un ruolo di primo piano ponendosi al primo posto tra le industrie manifatturiere per valore aggiunto, per stipendi distribuiti sul territorio nonché per export. (Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)

Redazione
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