giovedì, Maggio 2, 2024

Guerra in Ucraina, Kuleba frena gli entusiasmi: “Non è ancora il momento per la mediazione con Mosca”

Il governo di Kiev guarda con favore ad un possibile ruolo della Santa Sede in una futura trattativa di pace ma “la triste verità è che non è ancora arrivato il momento per la mediazione e la ragione è il presidente Putin. Se vuoi la pace, non mandi missili ogni settimana per distruggere le nostre infrastrutture, non continui a mandare militari per catturare le nostre città, non annetta territori che sono di altri”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ai giornalisti in missione con l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. “Arriverà il momento della mediazione e se la Santa Sede vorrà partecipare sarà benvenuta”. Il governo di Kiev è rimasto impressionato dalla commozione del Papa, l’8 dicembre, nella preghiera per l’Ucraina. “Questa compassione significa molto per noi, arriva dritto al cuore degli ucraini. Vedere quanto la sua reazione fosse sincera e profonda”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba incontrando a Kiev un gruppo di giornalisti al seguito della missione organizzata dall’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. “Ovviamente non vediamo l’ora che il Papa venga, speriamo in una visita del Papa”. A parte i cattolici una visita del Papa “sarebbe ben accolta da un gruppo molto molto più ampio della società, non solo gli appartenenti alla Chiesa”, “speriamo in una visita appena lui potrà”. Il ruolo della Santa Sede, in un futuro tavolo di pace tra Ucraina e Russia, o per la risoluzione di alcune emergenze immediate, dalla questione del grano allo scambio di prigionieri, non può essere “neutrale”. La Santa Sede o qualsiasi Stato “non devono dire che se aiutano con qualcosa, devono anche essere neutrali per non spaventare i russi. Noi non accettiamo questo”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba incontrando un gruppo di giornalisti al seguito di una missione organizzata dall’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. “Ricordiamo che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina la vittima. Non possiamo essere messi sullo stesso piano, altrimenti si crea un messaggio sbagliato, come se entrambi fosssero responsabili della guerra”. “Non si può insistere sul concetto di fratellanza, non siamo fratelli”. “È come Caino e Abele. Hanno violato tutte le leggi di Dio nel nostro territorio”
Redazione
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