martedì, Aprile 16, 2024

Report di Legambiente sulle ecomafie: diminuiti gli illeciti nel 2021

Dal rapporto sulle ecomafie di Legambiente emerge che nel 2021 gli illeciti amministrativi, monitorati per la prima volta, sono stati 59.268, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. A pesare è la mano della corruzione. Sono state 115 le inchieste censite dal 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. Sono stati 14 i Comuni sciolti per mafia nel 2021 e sette nel 2022, a cui vanno aggiunti i più recenti Anzio e Nettuno (Roma).
Ecomafie, Legambiente: diminuiti gli illeciti contro l’ambiente
Sono diminuiti nel 2021 i reati contro l’ambiente (-12,3% sul 2020), ma non sono andati sotto i 30mila illeciti (accertati 30.590), registrando una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Nel rapporto di Legambiente emerge che crescono invece gli arresti a 368 (+11,9% sul 2020). Quasi il 44% dei reati si concentra in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e a livello provinciale Roma è prima per ecoreati. Bottino d’oro per gli ecomafiosi che nel 2021 hanno fatturato 8,8 miliardi di euro.
Le filiere illegali
Il ciclo illegale del cemento guida nel 2021 la “classifica” delle filiere illegali con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti, ben 287, (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215). Impennata dei reati contro il patrimonio boschivo – 5.385 reati tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) – e quelli contro il patrimonio culturale con l’aumento dei furti di opere d’arte, che arrivano a quota 603 (+20,4%). Le inchieste contro i traffici illeciti di rifiuti monitorate da Legambiente nel 2021 sono state ben 38, contro le 27 dell’anno precedente, mentre nei primi sette mesi di quest’anno la cifra è arrivata a quota 17. I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l’equivalente di 94.537 Tir: messi su strada, uno dietro l’altro, formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri, che da Reggio Calabria potrebbe spingersi al confine con la Svizzera.
Il settore agroalimentare
Da segnalare i 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare e il fatto che tra i nuovi interessi delle ecomafie c’è il traffico illecito degli oli vegetali esausti. Il Conoe stima che ben 15mila tonnellate all’anno sfuggano alla raccolta e al trattamento dei certificati dei consorzi.
Regioni e province colpite dalle ecomafie
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa che subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione. Qui si concentra il 43,8% dei reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, il 33,2% degli illeciti amministrativi e il 51,3% delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Crescono i reati accertati in Liguria, ben 1.228, che scala cinque posizioni, arrivando al nono posto. A livello provinciale, Roma, con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata di misura anche da quella di Cosenza (1.060).
Il lavoro delle forze dell’ordine
Di fronte a questo quadro complessivo, c’è da dire che nel 2021 le forze dell’ordine hanno applicato per ben 878 volte i delitti contro l’ambiente (legge 68/2015). 292 i beni posti sotto sequestro per un valore complessivo di oltre 227 milioni di euro. Il delitto in assoluto più contestato è quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti penali, ma il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare è scattato per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, con 497 provvedimenti.
Redazione
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