giovedì, Maggio 2, 2024

Report dell’Istat: inflazione in calo nel mese di dicembre

Per l’inflazione, anche in Italia, sembra essere iniziata la curva discendente. Secondo le stime preliminari del mese di dicembre 2022 diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile (+0,5% a novembre) e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente). “Nel 2022 i prezzi al consumo – osserva l’Istat – registrano una crescita in media d’anno di +8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu a +9,2%).L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1%, ben più grande di quella osservata per il 2022, quando fu pari a +1,8%”. “I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%)”, rileva sempre l’Istat segnalando,  il lieve rallentamento dei beni di prima necessita che pero’ restano comunque ai livelli record che non si registravano dall’83. Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, (che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%), in particolare della componente non regolamentata (da +69,9% a +63,3%) e ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +57,9% a +70,3%), di quelli dei Beni alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%). Nel mese di dicembre l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,6% a +5,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2%. Secondo l’Istat aumenta intanto, nel terzo trimestre del 2022, il reddito delle famiglie consumatrici in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente ma, nello stesso tempo, la propensione al risparmio è stimata al 7,1%, vale a dire in calo di 1,9 punti rispetto sempre al trimestre precedente. Il potere d’acquisto, frenato dalla crescita dei prezzi, è tuttavia cresciuto sui tre mesi precedenti dello 0,3%.
Redazione
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