giovedì, Aprile 25, 2024

Lutto nel calcio: si è spento a 58 anni Gianluca Vialli

Apochi giorni dalla scomparsa di Pelé e Mihajlovic un altro lutto sconvolge il mondo del calcio e dello sport: a soli 58 anni si è spento a Londra Gianluca Vialli. L’ex attaccante lombardo di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, costretto a lasciare lo staff azzurro di Roberto Mancini per l’aggravarsi delle sue condizioni, da anni era in cura per combattere il tumore al pancreas diagnosticatogli nel 2017. Dopo un periodo di tregua, la malattia è tornata con forza negli ultimi mesi del 2022: da lì la decisione di lasciare i suoi incarichi federali e sottoporsi a un nuovo ciclo di cure. Con Vialli se ne va uno dei calciatori più iconici e vincenti del panorama italiano, ammirato e stimato in tutto il mondo, capace di andare oltre le bandiere e le appartenenze per farsi amare ovunque. Da tutti. A dare notizia della scomparsa di Vialli è stata la famiglia del fuoriclasse cremonese: “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”. Tra i migliori centravanti degli anni 80 e 90 del XX secolo, rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti. Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell’Europeo Under-21 1986,della Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo —, della Coppa delle Coppe 1989-1990e della Serie A 1990-1991. Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l’Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).Più volte candidato al Pallone d’oro, si è classificato 7º nelle edizioni 1988 e 1991. Nel  2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
Dopo gli esordi da ala tornante, si affermò come centravanti completo,dotato di tecnica,velocità, dinamismo,forza fisica e resistenza agli sforzi prolungati;in qualche occasione fu impiegato anche a centrocampo,dove faceva valere la propria abilità nel pressing e nella gestione del pallone.Altalenante sul piano realizzativo,soprattutto nella fase iniziale della carriera,tra il 1986 e il 1991 fu tuttavia capocannoniere di quattro diverse competizioni, a seguito di un progressivo incremento della sua efficacia sotto porta; mise a segno, peraltro, numerose reti di pregevole fattura — spesso in acrobazia—, caratteristica che gli valse il soprannome Stradivialli, coniato da Gianni Brera. A cavallo tra gli anni 1980 e 1990 era ritenuto, da molti, il più forte attaccante italiano uno dei migliori al mondo. Tatticamente preparato, era un leader carismatico, dal carattere forte: a detta di Vujadin Boškov, queste doti lasciavano presupporre che Vialli avesse la stoffa dell’allenatore; ruolo, quest’ultimo, che l’attaccante cremonese iniziò a ricoprire ancor prima di ritirarsi dal calcio giocato.
Redazione
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