martedì, Aprile 16, 2024

L’arresto di Matteo Messina Denaro, per il togato del Csm Nino Di Matteo: “Le indagini iniziano ora”

Le indagini cominciano ora. Di fronte a certi comportamenti così apparentemente incauti l’alternativa è chiara: o Matteo Messina Denaro si sentiva tanto potente da essere certo che non lo avrebbero arrestato, o si è fatto arrestare non facendo nulla per nascondersi’’. Lo ha detto il togato del Csm e pm antimafia, Nino Di Matteo, ospite di ‘Atlantide’ su La7. “L’arresto di Matteo Messina Denaro è una tappa importante nella lotta alla mafia ma è oggettivamente scandaloso che oggi, in un’epoca di tecnologie avanzate e con la preparazione delle nostre forze di polizia, un soggetto resti latitante per 30 anni – ha sottolineato Di Matteo – In questi anni sulla latitanza di Messina Denaro si è detto di tutto: che fosse morto, che si fosse rifatto i connotati o che abitasse all’estero. Le cronache di questi giorni ci dicono invece che è stato rintracciato a casa sua, il suo volto è uguale a quello delle foto della polizia. Ha abitato a Campobello di Mazara, ha girato con il documento di un’altra persona che abitava nello stesso posto, è stato arrestato in una clinica frequentata da centinaia di persone, aveva un cellulare con cui scambiava messaggi con altri pazienti e si scattata selfie”. “Quello che si può auspicare è che Matteo Messina denaro possa collaborare, dire tutto quello che sa. La storia di Cosa nostra ci ha insegnato che queste sono scelte personali e imprevedibili. Se ci fosse una collaborazione seria e effettiva segnerebbe un salto di qualità nella lotta al sistema mafioso”. “Lo Stato deve mostrare di volerla cercare quella collaborazione – ha ammonito – senza avere paura di fare certe domande e di indagare su cose molto scomode. In Italia ci sono magistrati in grado di gestire collaborazioni delicate, l’importante è che la magistratura, e soprattutto lo Stato, dimostrino di non avere paura’’. “Sono rimasto colpito dalle dichiarazioni di Baiardo. Questa situazione – ha affermato il magistrato riferendosi alle dichiarazioni di Salvatore Baiardo che due mesi fa, ospite di ‘Non è l’arena’, fece riferimento al fatto che Matteo Messina Denaro fosse malato e che avrebbe potuto farsi arrestare – deve essere approfondita, non è da prendere sotto gamba, soprattutto se si considera che Baiardo è vicino ai fratelli Graviano. E difficile credere che dichiarazioni così nette, precise, insinuanti siano state fatte senza il loro consenso, o senza addirittura essere stato mandato da loro’’.
Redazione
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